martedì 17 ottobre 2023

#Libri 'Il colle delle genziane' (1949) di Elizabeth Goudge, storia d'amore originale, spirituale e quasi mistica nel Devon di inizio Ottocento

Il colle delle genziane
di Elizabeth Goudge

Dati tecnici:
Titolo originale: Gentian Hill
Traduzione: Giovanni Fletzer
Casa Editrice: Mondadori
Collana: Oscar Mondadori 617
Pagine: 393
Anno: 1949 (in Italia dal 1954, la mia edizione è del 1975)
Genere: period romance, romanzo di formazione

Trama: Inizio Ottocento, Devonshire, Inghilterra.
L’Inghilterra è in guerra con la Francia di Napoleone e si attende una possibile invasione da un momento all’altro. La marina ha bisogno di braccia e di uomini pronti a sacrificarsi per la patria.
Anthony O’Connell, padre irlandese e madre francese, rimane orfano molto giovane e a soli quindici anni viene fatto arruolare come guardiamarina nella nave capitanata dal perfido cugino. La vita militare lo distrugge fisicamente e moralmente e un giorno, attraccata la nave nella baia di Torbay, diserta.
Dapprima si ritira a pregare nella cappella di San Michele, poi i suoi piedi lo spingono fino ad una fattoria dove incontra Stella Sprigg, bambina di dieci anni che gli ruba il cuore. E da quel giorno per Anthony (che dichiara di chiamarsi Zachary Moon) tutto cambia.
Pronto a diventare un uomo per conquistare il cuore della fanciulla, intraprende un lungo viaggio nel corpo e nell’anima, mentre Stella, vivace e paziente, lo attende tra sogni, leggende, medaglioni mai dimenticati e un abate misterioso…


Cover dell'edizione americana del 1949. In copertina la baia di Torbay.

Commento: Il colle delle genziane è stato pubblicato in Gran Bretagna nel 1949, mentre in Italia è arrivato nel 1954. E’ da anni fuori commercio (in Italia, non nei Paesi di lingua inglese), ed ho recuperato la mia copia su eBay. Intenso e descrittivo, il romanzo accompagna il lettore in una lenta crescita spirituale e lascia assai dispiaciuti quando si raggiunge l’ultima pagina.


Illustrazione del 1949 di Francis Marshall per Women's Journal.

Elizabeth Goudge
L’autrice è l'inglese Elizabeth Goudge (1900-1984), nota soprattutto per il romanzo per ragazzi Il cavallino bianco (1946), che le valse la Carnegie Medal (premio per il miglior libro per giovani lettori in terra britannica) ed è stato citato da J. K. Rowling come una delle opere di ispirazione per la saga di Harry Potter.
Tra il 1939 e il 1950, l’autrice visse nel Devon in un cottage con la madre ed è in questa terra (che avrebbe dovuto visitare solo per un’estate ma che divenne la sua casa a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale) che ella fa svolgere alcuni del suoi romanzi più celebri e apprezzati, incluso Il colle delle genziane (le descrizioni dei posti sono incredibili, così come la ricostruzione della società nel corso del tempo).
Da sottolineare lo stile dell’autrice. La Goudge, infatti, si pone nei confronti del testo in posizione onnisciente e si colloca nella sua epoca, guardando con occhio forse nostalgico gli eventi di un tempo lontano e che non tornerà più. Particolare, ad esempio, come nel descrivere lo stato mentale di uno dei personaggi ella citi la fotografia, sviluppatesi dopo lo svolgersi degli eventi ma molto ben nota alla scrittrice.

Dio e testi sacri
Il libro è intriso di profonda spiritualità (il padre della Goudge fu preside del Teological College di Wells, nel Somerset, e dal 1923 Regius Professor of Divinity a Oxford), non solo per la presenza della cappella di San Michele (luogo centrale della narrazione) o per il personaggio del misterioso abate, che si prende cura delle anime di Zachary e di Stella, ma per dettagli che attraversano tutta la storia, dalle descrizioni dei luoghi alle emozioni dei personaggi.
Molto bello anche il racconto di come il signor Sprigg (il padre adottivo di Stella) si soffermi ogni sera a leggere ad alta voce dei brani della Bibbia a tutta la famiglia e come questi testi rimangano impressi nel cuore e nella mente della fanciulla, che poi metterà in pratica giorno dopo giorno la Parola di Dio.
Particolare l’analisi delle gesta di Og, re di Bashan e l’ultimo dei giganti, e gli Ammoniti, come vengono narrati nel Deuteronomio.


L'enorme letto di Og, che molto ha colpito la fantasia di Stella Sprigg.

Tracce di Santa Ildegarda
Un altro richiamo profondamente spirituale lo si trova a pagina 300, quando la vecchia curatrice Mrs Bogan dice a Stella: “Non c’è malattia al mondo, tesoro mio, per cui il Signore non abbia fatto germogliare la cura nella buona terra…”.
In questa frasi ho ritrovato echi di Santa Ildegarda (1098-1179), i cui scritti sulle cure mediche nacquero da visioni del Signore, che le affidò il compito di annotare quanto le veniva trasmetto per portare a conoscenza degli uomini la medicina naturale.

Tradizioni natalizie: il ceppo natalizio e il wassailing
A pag. 251 si legge: “Nel Devon tutte le famiglie benestanti tengono casa aperta la vigilia di Natale. Ci sono il rito dei meli, il ceppo natalizio e il Panettone di Natale”.
Conosco bene il rito del ceppo natalizio (spesso citato nei romanzi che si svolgono nell’Ottocento e che prevedeva l’utilizzo di un grande ceppo da bruciare nel giorno di Natale e da lasciar ardere anche nelle successive dodici notti fino all’Epifania; i resti del ceppo venivano poi conservati, in quanto si attribuivano loro proprietà magiche, e spesso venivano riutilizzati per accendere il ceppo dell’anno successivo), ma non conoscevo il rito dei meli.
Come al solito vado ad indagare e scopro che si tratta di un rito antichissimo dal nome Wassail da wæs hæil, che significa letteralmente ‘buona salute’ o ‘sii sano’. Nelle contee produttrici di sidro di mele nel sud-ovest dell’Inghilterra (principalmente Devon, Somerset, Dorset, Gloucestershire e Herefordshire) il wassailing si riferisce a una cerimonia tradizionale che prevede di cantare e bere alla salute degli alberi nella speranza che possano prosperare meglio. Lo scopo del wassailing è risvegliare gli alberi di mele da sidro e spaventare gli spiriti maligni per garantire un buon raccolto di frutti in autunno.
Tutto questo, come c'era da aspettarsi, viene descritto con cura nel libro.

Complessivamente si tratta di un romanzo profondo e coinvolgente (spettacolare la ricostruzione della battaglia di Trafalgar, vista con l'occhio dei soldati con la gioia della vittoria subito soffocata dalla morte dell'ammiraglio Nelson), in cui tutti i personaggi sono descritti a tutto tondo. La narrativa della Goudge è piena, originale e affascinante e lascia sicuramente molto più ricchi una volta chiuso il libro.

Letto: 25 luglio – 17 agosto 2023

Voto: 8 al libro, 8 a Elizabeth Goudge, 7 alla copertina, 0 alle moderne case editrici per aver dimenticato questa autrice che non viene pubblicata in Italia da oltre quarant’anni.

Stelle mozzafiato: ****

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