Il garzone di stalla
(#09 della serie Il Club dei Sette)
di Enid Blyton
Dati tecnici:
Titolo originale: Secret Seven Mystery
Traduttore: Vanna Mina
Casa Editrice: Mursia
Collana: Corticelli n. 185
Pagine: 112
Anno: 1957 (in Italia dal 1972 – la mia edizione è del 1988)
Genere: romanzo gialli per ragazzi
Trama: Inghilterra. Anni Cinquanta.
E’ primavera e i ragazzi del Club dei Sette rimangono incuriositi da una notizia letta sul giornale: la giovane Elizabeth Sonning è fuggita dal collegio in cui studiava dopo essere stata accusata di furto. La famiglia non ha idea di dove si sia rifugiata, anche se si crede che abbia intenzione di raggiungere la nonna, che abita a Belling, il villaggio confinante con quello in cui vive il Club dei Sette.
I ragazzi iniziano subito le ricerche, facendo domande, ispezionando i dintorni e visitando tutti i maneggi della zona (si sa che Elizabeth è appassionata di cavalli). Le prime notizie arrivano da Tom, un garzone che ha visto Elizabeth non molto tempo prima e…
Tra sopralluoghi notturni, sorelle fastidiose e cibi rubati, infine il Club dei Sette scioglie la matassa…
Commento: Il garzone di stalla è il nono romanzo (su 15) dell’amatissima serie Il Club dei Sette, firmata da Enid Blyton (già autrice di un’altra serie gialla per ragazzi di straordinario successo, La banda dei cinque).
La costruzione del mistero è semplice ma molto ben articolata, ed appassiona con la sua prosa semplice e le sue vivide descrizioni. La lettura è molto ben comprensibile anche se non si sono letti i misteri precedenti.
Un passeggiata a cavallo per indagare
Il Club dei Sette
Il Club dei Sette è una serie che ha avuto un successo straordinario negli Anni Cinquanta in Gran Bretagna e non solo. Sebbene la Blyton abbia scritto i romanzi de La banda dei cinque anche in contemporanea con le avventure de Il Club dei Sette, quest’ultima è successiva come ideazione (il primo libro è del 1949, mentre il primo de La banda dei cinque è del 1942).
Si tratta di una serie estremamente meritoria, perché introduce i giovani lettori al genere giallo, facendo seguire con interesse e divertimento le attività investigative dei protagonisti.
Sfortunatamente il politically correct ha colpito anche un mostro sacro come la Blyton e molte sue opere sono oggetto di pesanti accuse di sessismo (i personaggi nei libri si dividono i compiti in base al fatto che siano ragazzi o ragazze) o di xenofobia. Tanto che già da oltre dieci anni si fa editing, cambio lessicale e mutamento di alcuni personaggi, per renderli più ‘adatti’ ai giovani d’oggi.
Sull’argomento è recentemente intervenuto Sir Alexander McCall Smith (autore della serie Ladies’ Detective Agency N.1), che ha sostenuto che i ragazzi preferiscono le versioni originali dei romanzi, nonostante le loro pecche dovute all’epoca in cui furono scritti, e che lui, ai nipoti, ha letto le versioni non censurate sia dei romanzi di Enid Blyton che di Roald Dahl.
Le indagini in notturna le conducono i ragazzi,
perché potrebbero essere troppo pericolose per le ragazze
perché potrebbero essere troppo pericolose per le ragazze
Quando non esisteva la tecnologia
Quello che mi è piaciuto molto di questo romanzo è vedere un mondo non poi così lontano, eppure così diverso dal nostro. La tecnologia, infatti, era completamente assente e i giovani protagonisti si affidavano all’edizione della sera dei giornali per raccogliere informazioni o a messaggi passati brevi manu per comunicare in incognito. Ragazzi brillanti e avventurosi, ma al tempo stesso capaci di destreggiarsi e a muoversi con sapienza e cognizione di causa.
Una bella lezione dal passato…
Peter e Janet leggono l'edizione della sera del giornale locale
Illustrazioni di Derek Lucas
Una nota a margine sulle stupende illustrazioni, firmate da Derek Lucas (1920-2018), relative alle riedizioni degli Anni Sessanta e Settanta. Oltre ai lavori per Il Club dei Sette, Lucas è celebre per una serie di disegni commissionati dal Museum of London, in cui ritraeva la società umana dall’epoca neolitica fino ai romani. Inoltre, le sue illustrazioni di arabi tradizionali a cavallo sono state molto acclamate alla fine degli anni Ottanta.
Durante il suo ritiro, dipinse per piacere con colori a olio, acrilici e acquerelli, ottenendo buoni risultati in vari negozi d’arte e gallerie, oltre che nelle sue mostre private.
Il disegno di un legionario romano firmato da Derek Lucas
Complessivamente si tratta di un romanzo divertente e appassionante, che spinge i giovani lettori a cogliere indizi e districare la trama. Consigliatissimo.
Il commento di mio figlio:
“Questo libro mi ha lasciato questo messaggio: non si deve dare la colpa prima di non aver visto tutto. E anche che, se ti danno la colpa, bisogna riuscire ad adeguarsi fino a quando le cose non si mettono a posto. La scena che mi è piaciuta di più è stata quando Peter riconosce che Elizabeth era Tom, il mozzo di stalla. Il mio voto è 10 e lode”.
Letto: 28 ottobre – 20 novembre 2024
Voto: 8,5 al libro; 10 a Enid Blyton per aver creato questa serie, 0 al titolista italiano per aver svelato il colpo di scena con il titolo
Stelle mozzafiato: ****
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