La camera gialla
di Mary Roberts Rinehart
Dati tecnici:
Titolo originale: The Yellow Room
Traduttrice: Grazia Maria Griffini
Casa Editrice: Mondadori
Collana: I classici del Giallo Mondadori n. 857
Pagine: 332
Anno: 1945 (in Italia dal 1999)
Genere: giallo classico
In Europa è nel vivo la Seconda Guerra
Mondiale. Da pochi giorni gli Alleati hanno fatto lo sbarco in Normandia, la
cui eco continua a tambureggiare sui giornali statunitensi. Greg Spencer, eroe
nel Pacifico, sta per rientrare in patria per una licenza di qualche settimana
per ricevere una medaglia al valore. Fervono i preparativi per il suo
matrimonio con Virginia, mentre la signora Spencer decide di aprire in anticipo
la casa a Bayside, nel Maine, per accogliere il figlio in pompa magna. Viene
quindi inviata nell’imponente dimora Carol, la figlia minore, con un paio di
giorni d’anticipo per gestire ogni dettaglio.
La ragazza arriva nella casa assieme alla
governante e a due cameriere, e si accorge subito che qualcosa è assai
insolito. Lucy Norton, la custode, è sparita, così come il giardiniere. Pochi
minuti e Flora, una delle cameriere, trova il cadavere di una donna
nell’armadio della biancheria semi carbonizzato.
Cosa è accaduto? Chi è quella donna?
Perché si trova in casa Spencer? Perché Lucy Norton l’aveva fatta entrare? Che
fine ha fatto Lucy? Quale tragico segreto è tenuto custodito? E da chi?
Commento: La
camera gialla è il quint’ultimo romanzo della prolifica giallista americana
Mary Roberts Rinehart (1876-1958), considerata la Agatha Christie d’oltreoceano, sebbene si discosti molto nei suoi romanzi dalla creatrice
dell’investigatore Poirot. Lo stile della Rinehart è, infatti, molto più
meticoloso e approfondito rispetto a quello della Christie, che ha un modo di
scrivere più breve e diretto.
Il libro è narrato con la tecnica del
narratore onnisciente (di cui la Rinehart era maestra) ed ha una particolarità:
molte volte l’autrice anticipa di qualche riga/mezza pagina quello che sta per
accadere. Per esempio: Jerry Dane si addormentò prima che scoppiasse l’incendio
dietro a Crestview… poi viene narrato quello che accade e quindi effettivamente
lo scoppio dell’incendio.
Mary Roberts Rinehart
L’elemento che ho trovato maggiormente
interessante di questo romanzo è il fatto che sia stato scritto e pubblicato
durante la guerra, quindi si possa toccare con mano come veniva vissuto il
conflitto mondiale da chi era a casa; non solo la tensione per i propri cari al
fronte, ma tutto quello che accadeva in patria: dal razionamento alla mancanza
di benzina (il che rendeva assai difficili gli spostamenti per chi non era
particolarmente ricco), all’assenza del rullino per effettuare le foto (tanto
che la scena del crimine non può essere fotografata).
Nel suo insieme il giallo mi ha ricordato
un po’ Cluedos la commedia gialla
interattiva del Teatro Stabile del Giallo, dove, in qualche modo, tutti gli
attori sono coinvolti nella storia. Anche qui, la storia è talmente intrecciata
e ben costruita che alla fine ogni personaggio ha qualcosa di importante da
dire (come è giusto che sia in un villaggio dove tutti conoscono tutti).
Complessivamente è un giallo molto
interessante e ben costruito, con la suspense che cresce per tentare di
scoprire chi sia la donna trovata morta, in che modo ella sia legata agli
Spencer ed infine chi l’ha uccisa, perché lo ha fatto e come. E’ lungo 332
pagine (molte per un giallo classico) ma la lettura vola via veloce, senza
pesantezze.
Piacevole la storia d’amore (anche se non
troppo approfondita nei sentimenti).
Notevole la location. E’ indubbio che
Bayside nel Maine si mostri al lettore come di una bellezza mozzafiato ed è
altrettanto indubbio che viene voglia di scoprire come è oggi tramite Google
Maps, già progettando di andarci magari un giorno a visitarlo.
Bayside, Maine
Credo che ne sarebbe venuto un film molto
bello negli Anni Quaranta, con l’ambigua Veronica Lake nella parte della morta,
una giovane Lana Turner in quella di Carol Spencer (sarebbe stata perfetta
Carol Lombard, ma ahimé l’attrice morì nel 1942), John Lund in quello di Greg
Spencer e un Robert Mitchum degli albori nei panni di Jerry Dane, l’ispettore
FBI…
Da sinistra in senso orario Veronica Lake, Lana Turner, Robert Mitchum e John Lund
Consigliatissimo a tutti coloro che amano
i gialli tradizionali.
Una nota sulla traduzione. Sebbene sia
stato tradotto da Grazia Maria Griffini, una maestra nel suo lavoro, ho trovato
molti errori, compreso un ‘prendere una fotografia’ in luogo di ‘scattare una
fotografia’ come traduzione letterale dall’inglese ‘take a picture’. Se
eventuali errori di battitura sono passabili, ci sono altri errori di
traduzione o di grammatica (in primis ‘gli’ al posto di ‘loro’) che sono assai
meno perdonabili, perché denotano una sciatteria di linguaggio che non va bene
ora, figuriamoci se rapportato ad un testo che risale al 1945.
Letto: 06-17
agosto 2018
Voto: 8
al libro, 9 a Mary Roberts Rinehart e alla sua arte narrativa, 6 alle case
editrici che non la ripropongono quasi mai pur essendo una delle fondatrici di
questo genere.
Stelle mozzafiato: *****
Recensione in arrivo: Senza nome di
Wilkie Collins (l’ho letto a luglio, ma devo ancora finire la recensione ^^)
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