giovedì 21 gennaio 2021

#Recensione 'La prima neve' di Mary Balogh, una storia d'amore sulle pagine di 'Ella si umilia per vincere' di Goldsmith

La prima neve

#01 della serie I Frazer

di Mary Balogh


Dati tecnici:
Titolo originale: The first snowdrop
Traduttrice: Gioia Selis
Casa Editrice: Mondadori
Collana: Oro Super n.2  (è un Omnibus con tre romanzi dal titolo Una questione di classe)
Pagine: 193
Anno: 1986 (2006in Italia, la mia versione è del 2011)
Genere: romance, regency

Trama: Inghilterra, 1814-1817.
Alexander Stewart, visconte di Merrick, rimane intrappolato dalla neve in una casa di campagna per un’intera notte, con presente dentro a quelle mura solo Anne Parrish, sorella silenziosa e timida di un barone.
Al mattino seguente, torna in casa Bruce, il fratello di Anne, assieme al curato del villaggio e scopre quello che è accaduto. E sebbene in realtà tra Alexander e Anne non sia successo assolutamente niente, la reputazione della fanciulla è rovinata per sempre e l’onore impone ad Alexander di chiederla in moglie.
Anne in principio è convinta che il visconte abbia visto in lei la donna che è e che lui sia realmente innamorato di lei.
Ma ben presto i sogni si infrangono per la giovane ingenua sposa.Merrick è disposto a sposarla, ma di certo non a vivere con lei.
Dopo il matrimonio, Merrick la deposita in una delle sue dimore (in realtà nella dimora peggio tenuta del suo immenso patrimonio immobiliare) e lì la lascia, senza mai andarla a trovare.
La distanza tra i due dura per oltre un anno, fino a quando ad Anne non arriva un invito con cui viene richiesta la sua presenza in vista del 50mo anniversario di nozze dei nonni di Merrick, i temuti ed autoritari Duchi di Portland…


La prima edizione americana del romanzo

Commento: La prima neve è uno dei primi romanzi della Balogh (l’autrice gallese ha pubblicato il primo libro nel 1985 e questo è del 1986) e si vede. E lo dico in senso buono.
Ormai sono convinta che la Balogh sia coperta da uno o più ghost writers (è umanamente impossibile scrivere così tanti libri all’anno come fa la Balogh) ma che in principio ci fosse realmente lei dietro alle sue storie. Non è tanto per lo stile narrativo, ma per la complessità e la struttura della trama (ormai sembrano solo delle scuse per portare i due protagonisti a fare l’amore).
Sebbene in questo libro non si disdegnino situazioni in cui i protagonisti rimangono soli ed appassionatamente coinvolti, è il modo di scriverlo che è molto diverso (molto più delicato e meno volgare), senza contare che i protagonisti sono comunque sposati e viene descritto come nasca poco a poco l’amore tra i due.
Il libro è il primo romanzo della duologia I Frazer (è seguito da Il sogno di Belle, che sebbene riproponga moltissimi personaggi conosciuti in questo romanzo è molto più volgare e privo di guizzi – ed infatti è stato scritto molti anni dopo).


La seconda edizione del romanzo negli Usa

Ella si umilia per vincere:
La parte più bella del romanzo è quando tutta la famiglia al completo viene ingaggiata dalla duchessa di Portland per recitare la commedia Ella si umilia per vincere di Oliver Goldsmith (rappresentata per la prima volta a Londra nel 1773) dando ad Anne e Merrick il ruolo dei protagonisti.
Sebbene non venga mai esplicitato nel romanzo, è evidente che la Duchessa (veramente così temibile?) abbia escogitato tutto per spingere il nipote a ritornare sui suoi passi e ad accogliere in casa la moglie (forse non ad amarla, ma almeno a presentarla alla società).
Le trame in alcuni punti combaciano (il protagonista quando incontra la protagonista è convinto che ella sia solo una cameriera, come accade anche a Merrick con Anne) e le situazioni che si creano sul palco esilaranti.
Non conoscevo questa commedia e il romanzo mi ha fatto venire voglia di vederla!
Nel leggere gli estratti sembra quasi che la Balogh abbia avuto l’idea di questo romanzo guardando questa rappresentazione e poi volando con la fantasia.
Curiosità: non so perché ma nel romanzo la commedia viene citata a volte con il titolo in italiano, a volte con quello in inglese. Ah.... la mancanza di cura nelle traduzioni...



Illustrazione e fotografia di una rappresentazione teatrale di Ella si umilia per vincere

Le porcellane Wedgwood:
Un’altra cosa che non conoscevo e che ho scoperto grazie a questo romanzo è la porcellana Wedgwood (splendidi oggetti di questa porcellana vengono ritrovati da Anne nella tenuta a Redlands e sistemati accuratamente nelle sale più belle).
Fondata nel 1759 la Wedgwood è una finissima manifattura inglese di porcellane, che incantò anche la regina Carlotta (tanto che la terraglia color crema creata da Joshua Wedgwood ebbe l’onore di poter essere chiamata Queen’s Ware).
Wedgwood fece anche il celebre Frog Service per l’Imperatrice Caterina di Russia nel 1774 (la maggior parte dei prodotti fatti proprio con la Queen’s Ware).
Certo, sembra strano che una famiglia così altolocata abbia un’intera collezione Wedgwood e che l’abbia dimenticata, tenendola nascosta “dentro a pesanti armadi di legno”.
Siamo in pieno periodo regency ed è quantomeno bizzarro che questo tesoro sia stato così trascurato (sarebbe stato bello scoprire come questa collezione fosse arrivata a Redlands… ma capisco che questo sarebbe un’altra storia, più simile a M&L che a un romance storico).


Servizio da tè del celebre Frog Service fatto con la Queen's Ware

Complessivamente si tratta di un romanzo che mi ha fatto piacere leggere e che ha addolcito il cuore nel vedere come i due sposi si avvicinavano e da come tutti i personaggi del romanzo venissero ben sviluppati anche se con ruoli marginali.
Consigliato

Letto: 7-15 gennaio 2021

Voto: 7 ½ al libro, 8 alla Balogh di ieri (4 alla Balogh di oggi, o ai suoi ghost writers), 8 per le piccole chicche che ho imparato da questo libro (e chissà che io non le faccia tornare in uno dei miei prossimi romanzi…)

Stelle mozzafiato: ***½  

Recensione in arrivo: Il sogno di Belle di Mary Balogh (seguito de La prima neve, mi ha deluso davvero molto)

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