mercoledì 10 febbraio 2021

#Libri Recensione di 'L'angelo e il Duca' di Amelia J. Parker, omaggio a 'La pedina scambiata' di Georgette Heyer

L’angelo e il Duca

di Amelia J. Parker

Dati tecnici:
Casa Editrice: O.D.E. Edizioni
Pagine: 224
Anno: 2020
Genere: period romance 


Trama: Inghilterra-Francia, 1857-1858
Il Duca di Davenheim è un uomo maturo, vittima di un matrimonio infelice e ormai dedito al vizio.
Pochi amici, molte amanti e nessuna speranza per il futuro.
Un giorno incontra Angel, un ragazzo di strada, al quale egli fa una gentilezza subito dimenticata. Dimenticata da lui, ma di certo non da Angel, che per giorni attende di poterlo rincontrare e fargli dono del suo tesoro più prezioso.
L’incontro si ripete infine sulle scale di un teatro dove il ragazzo vende dei fiammiferi.
Al vederlo Angel si riempie di gioia e cede al Duca una pietra di color azzurro trovata tempo prima in spiaggia. Il Duca riconosce immediatamente in quella pietra uno zaffiro e vorrebbe restituirlo al ragazzo, ma egli si rifiuta.
L’integrità e la forza di quell’anima giovane stordiscono il Duca, che decide immediatamente di accogliere Angel in casa per renderlo il suo paggio.
Ma non tutto è come sembra e la vita conduce il Duca all’interno di un incredibile intrigo, a sacerdoti silenziosi, a mogli vendicatrici e a principi autorevoli, mentre Angel…

Commento: L’angelo e il Duca mi è stato donato dall'autrice Amelia J. Parker (che ringrazio!), perché conosce il mio amore per le storie in costume e soprattutto condivide la mia passione per Georgette Heyer.

Omaggio a ‘La pedina scambiata’:
Come prima cosa, infatti devo sottolineare che questo romanzo è un chiaro omaggio a La pedina scambiata (1926).
In un mondo in cui trabocchiamo di prequel, sequel, durantequel, modernizzazioni e via dicendo dei romanzi di Jane Austen, ci troviamo qui di fronte ad un libro che invece si rifà all’autrice che meglio seppe riprendere quel genere letterario facendolo proprio (il che mi fa molto piacere, perché la Heyer è un caposaldo della letteratura romance del Novecento troppo spesso dimenticata – in Italia ovviamente, non in Gran Bretagna dove è una sorta di mito). La pedina scambiata si svolge nel Settecento, mentre L'angelo e il Duca in piena epoca vittoriana (1856-1857), ma le similitudini sono molte sia nella trama che nei personaggi.
Ovviamente, rispetto al libro della Heyer, questo romanzo è molto più imperniato di sesso (forse la Heyer si sarebbe scandalizzata!), ma io ormai mi taccio e non faccio più commenti su questo argomento (tanto sapete qual è la mia opinione al riguardo).

1857-1858:
L’autrice utilizza un linguaggio mai piatto, disseminando la narrazione con parole insolite ed accattivanti (tipo il bicchiere ballon, che ammetto di aver fatto mia!) e con richiami storici che contestualizzano la storia.
In particolare sono due gli eventi citati.
La ribellione Sepoy (nota anche come prima guerra d’indipendenza indiana) del 1857 e la cattura e l’uccisione (con la ghigliottina) di Felice Orsini (avvenuta nel marzo 1858), dopo che egli aveva attentato alla vita a Napoleone III (non riuscendo ad uccidere l’imperatore, ma togliendo la vita a 12 persone della folla).
Mi avrebbe fatto piacere leggere questi eventi con un maggior approfondimento e un analisi delle posizioni dei protagonisti.




La ribellione di Sepoy (in alto) e l'attentato a Napoleone III (in basso)

Complessivamente si tratta di un romanzo interessante (anche perché conoscendo La pedina scambiata ho potuto notare molte sottigliezze – e devo ammettere che mi ha fatto venire voglia di rileggere sia La pedina scambiata che La falena nera, una sorta di prequel) e consigliabile sicuramente a chi conosce molto bene la Heyer e vuole scovare tutti gli omaggi disseminati nel testo.

Letto: 16-31 gennaio 2021

Voto: 6 ½ al libro, 7 al fatto che si omaggi così Georgette Heyer, 7 alla grafica.

Stelle mozzafiato: ***

Recensione in arrivo: Le Rane non si arrendono di Emma Claudia Pavesi (so di averla già annunciata tempo fa, poi hanno avuto il sopravvento le letture natalizie… ora ci riprovo, sempre che non finisca prima il libro che sto leggendo che è, indovinate un po’, di Georgette Heyer!)

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