Elizabeth e il fantasma ribaldo di Fitzmarran Manor
di Christianna Brand
Dati tecnici:
Titolo originale: The Wicked Ghost
Casa Editrice: Arnoldo Mondandori Editore
Pagine: 14
Anno: del 1968 (in Italia dal 1968 – la mia edizione è del 1998 - Omnibus 'Le Signorine Omicidi')
Genere: racconto giallo
Trama: Anni Sessanta. Inghilterra.
Una ‘qualunque’ Victoria Morgan di Wilmington, Delawere, va in sposa ad un autentico conte inglese: Edward Fitzmerran.
Subito dopo le nozze, l’eccentrico conte, avventuroso esploratore, parte per uno dei suoi viaggi pericolosi, lasciando la novella sposa a Fitzmerran Manor, assieme alle sue curiose zie ottuagenarie.
Victoria attende il ritorno del marito e si lascia incantare dallo spagnolo Mario, che si occupa dei cavalli del calesse delle zie.
Le zie notano quanto la giovane sia attratta dal focoso mediterraneo e decidono che è arrivato il tempo di raccontare alla moglie del nipote la storia del ribaldo fantasma di William Fitzmerran. Finzione, realtà? Cosa si cela dietro a quelle morti accidentali e a quel sorriso malefico?...
Commento: Elizabeth e il fantasma ribaldo di Fitzmerran Manor è un racconto della scrittrice britannica Christianna Brand (1907-1988), nota per i suoi romanzi polizieschi e per libri per bambini, tra cui spicca la serie dedicata a Tata Matilda (1964-1974). Il racconto, lungo appena quattordici pagine, è arguto e (quasi) inquietante e rientra in quello che può definirsi il filone delle “Signorine Omicidi”.
Christianna Brand
Ellery Queen’s Mystery Magazine
Lo scritto è apparso nel numero di febbraio 1968 della rivista Ellery Queen’s Mystery Magazine assieme ad altre 9 storie, tra cui si annovera il racconto The Bibulous Business of a Matter of Taste di Dorothy L. Sayers, già edito nel 1928 e facente parte della serie dedicata a Lord Peter Wimsey.
Le prozie
Il nodo cruciale della storia è rappresentato dalle tre prozie del conte Edward: Adelaide (la più svagata), Horatia (la mente) e Felicity (che sostiene Horatia).
Sono loro che guidano la scena, alternando ingenuità e sagace furbizia.
In qualche modo ricordano le zie di Arsenico e vecchi merletti e la domanda che rimane nell’aria al termine del racconto è: sono davvero simili a loro o non sono forse loro stesse a fingersi tali per ottenere i loro fini?Le zie di Arsenico e vecchi merletti
Lo stile della Brand
E’ il primo scritto che leggo di Christianna Brand e lo avevo scelto proprio perché volevo conoscere questa autrice di cui avevo sentito tanto parlare. Era all’interno di una raccolta e non avevo compreso che si trattasse solo di un racconto, quindi l’ho iniziato convinta che fosse un romanzo!
A colpirmi è stata la capacità della scrittrice di far entrare il lettore nei panni di Victoria, convincendolo, in un certo qual modo, di essere più furbo delle stravaganti zie. Ma ogni volta che ci si convinceva di essere un passo avanti a loro, si comprendeva che invece erano state loro a condurti dove tu pensavi di essere arrivato da solo.
Questa tecnica denota una grande maestria da parte della scrittrice che gestisce la mente del lettore facendolo sentire libero, ma indirizzandolo esattamente là dove vuole che vada, mascherando al tempo stesso il suo intento.
Bravissima.
Complessivamente si tratta di un racconto divertente e simpatico, che si avrebbe voglia che durasse qualche pagina in più per approfondire i personaggi e le trame nascoste (fenomenale la frase finale su Elizabeth, che non svelo per non fare spoiler). Consigliato per un’allegra lettura in spiaggia o prima di dormire durante un’afosa notte estiva.
Letto: 21-23 luglio 2025
Voto: 7 al racconto; 8 a Christianna Brand per la realizzazione magistrale di un racconto semplice e quasi privo di trama; 10 alla prozia Horatia.
Stelle mozzafiato: ***
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