venerdì 21 luglio 2017

Il caso Zaytsev - scarpe: chi ci guadagna? Nessuno

Zaytsev escluso dalla nazionale di pallavolo maschile.
Per un problema di scarpe.
Mizuno (sponsor tecnico della nazionale) vs Adidas (sponsor di Zaytsev).


La verità di questa telenovela non la sapremo mai, questo è evidente (si parla di scarpe particolari per eventuali migliori prestazioni fisiche da parte di Zaytsev e la mancanza di disponibilità di quest'ultimo di provare le varie alternative proposte dalla Mizuno).
Ma conosciamo il risultato: l'esclusione di Zaytsev dalla nazionale (con tanto di dichiarazione del tecnico Blengini che chiude definitivamente le porte allo Zar in vista degli Europe, subito dopo che Malagò aveva chiesto un passo indietro dell'atleta).


Situazione assurda, forse incomprensibile ai più (anche perché, ripeto, la verità non ci verrà mai veramente raccontata).
Ma è interessante studiare quello che viene fuori da un'osservazione esterna.
E ci si domanda: chi ci guadagna? 
Non di certo la pallavolo. Non la FIPAV. Né la Mizuno. Né l'Adidas. Né Zaytsev.
Quindi, perché?


La pallavolo.
Diciamocelo, grazie all'argento olimpico e agli orari favorevoli la pallavolo ha ottenuto un gradimento eccezionale in televisione durante le Olimpiadi in Brasile. E, volenti o nolenti, non si può negare che Ivan Zaytsev sia diventato un idolo indiscusso dei tifosi (chi può dimenticare i suoi servizi a sfiorare la linea di fondo contro gli Usa in semifinale che di fatto ci hanno consegnato il biglietto per la gara contro il Brasile?).
Perdere Zaytsev, così, per un problema di scarpe, rasenta l'assurdo e spingerà molti tifosi a prendere le parti di una parte o dell'altra, spaccando un patrimonio di passione che doveva restare unito.

La FIPAV.
Ivan Zaytsev è sicuramente uno dei giocatori più forti che l'Italia ha a disposizione. Non poterlo schierare agli Europei (e chissà per quanto ancora, visto che il contratto con la Mizuno dura fino a Tokyo 2020) sarà sicuramente un punto di svantaggio per gli azzurri e di conseguenza per la nostra federazione.
Non essere arrivati ad una soluzione è di certo una sconfitta per la FIPAV (e c'è anche chi osserva che cose del genere non erano mai accadute sotto Magri...).

La Mizuno e l'Adidas.
Entrambe le marche perdono l'impatto positivo e dai tifosi di pallavolo (di fatto coloro a cui è indirizzata la pubblicità) vedranno o l'una o l'altra (o anche entrambe) come coloro che hanno impedito a Zaytsev di vestire la maglia azzurra, perché non sono arrivati ad una soluzione in questo incredibile braccio di ferro, facendo cacciare il simbolo di questa squadra dal ritiro di Cavalese.

Zaytsev.
Neppure lo Zar guadagna da questo braccio di ferro. In molti si sono schierati contro di lui (leggasi anche molti commenti non positivi sui suoi profili social). E, di fatto, perde la possibilità di giocare per la nazionale, squadra per cui ha sempre dato moltissimo.

Possibile davvero che non si riesca a trovare una soluzione?
Possibile che gli sponsor valgano più dello sport e della ragionevolezza?
Viene da pensare... ma se, per assurdo, la questione investisse qualcuno di meno celebre dello Zar, un giocatore si troverebbe impossibilitato a vestire la maglia del proprio Paese solo per motivi economici senza che nessuno lo venga neppure a sapere? Questo è diventato lo sport?

La selezione per entrare in Nazionale dovrebbe premiare i migliori giocatori.
Non un paio di scarpe.

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