giovedì 18 gennaio 2018

#Libri - 'Il ragazzo della porta accanto' di Betty Cavanna, un sogno che diventa realtà

Il ragazzo della porta accanto
di Betty Cavanna

Dati tecnici:
Titolo originale: The boy next door
Traduttrice: Luisa Rossi
Casa Editrice: Baldini & Castoldi
Collana: La Melagrana n. 32
Pagine: 257
Anno: 1956 (in Italia dal 1957)




La cover americana


Trama: Metà Anni Cinquanta, Brookfield, Illinois.
Jane Howard ha sedici anni, è timida e non brilla nella sua classe né per intelligenza, né per bellezza. L’unica sicurezza della sua adolescenza è Ken Anderson, il ragazzo della porta accanto, con cui esce regolarmente per andare al cinema o per raggiungere un ritrovo di amici.
Un giorno, tornando da una festa di fine estate, Ken tenta un approccio più romantico, ma Jane scappa impaurita.


Ken si dichiara sotto la luna 

Da quel momento il rapporto tra i due si riempie di tensione. Ken inizia a frequentare la sorella minore di Jane, la bellissima e smorfiosa Linda, e si dedica anima e corpo alla sua nuova Cadillac, comprata usata ad un prezzo invidiabile. Jane si ritrova sempre più sola, fino a quando non incontra l’inglese Peter Shakespeare e non ottiene un posto di spicco all’interno della scuola, tra una partita d’hockey su ghiaccio e pomeriggi passati a fare da babysitter proprio a fratello di Ken.
Un autunno tormentato, che farà crescere i protagonisti fino a quando…

Commento: Betty Cavanna (1909-2001) è un’autrice americana che ho amato molto in gioventù. I suoi libri, freschi e gentili, hanno animato molte delle mie letture adolescenziali (tra tutti ricordo Reginetta sugli sci e Sogni sulla neve). Le sue pagine raccontano di un mondo che non c’è più, di un periodo che va dal 1946 ai primi Anni Sessanta, di una generazione che esce dalla Seconda Guerra Mondiale e di giovani che vogliono guardare al futuro con l’ottimismo tipico della loro età.
Il ragazzo della porta accanto era un titolo che nella collana di mia mamma mancava (non era mai riuscito a recuperarlo all’epoca) e che ho rintracciato grazie alla Libreria dei Passi Perduti in provincia di Perugia. E’ stata una gioia poterlo avere tra le mani dopo tanto tempo (e dopo aver a lungo fantasticato su chi potesse essere questo ragazzo della porta accanto).
La lunga attesa non ha diminuito il piacere della lettura, ed ho goduto ogni pagina con gioia intima e silenziosa.
Mi sono sentita trasportare ancora una volta, come quando ero giovane, in un mondo al di là dell’Oceano molto, ma molto più lontano di quanto oggi possano essere gli Stati Uniti (per capirlo, basti pensare che la stessa Jane quando incontra Peter va ad aprire l’atlante della scuola per vedere dove si trova il paese inglese da cui proviene).
Ho rivisto questi adolescenti che imparano a crescere, cercando di migliorarsi e di affrontare i propri errori. Questa gioventù dove l’amore era vissuto in punta di forchetta e a volte bastava uno sguardo o una passeggiata sotto la luna per far battere i cuori. Questo mondo così leggiadro, ma non per questo non pieno di spessore e di forza emotiva.


Altra cover americana

Le cose che mi sono piaciute di più:
1. Il fatto che Jane giochi ad hockey sul ghiaccio. La sua figura come sportiva è appena accennata, ma mette in evidenza come lo sport studentesco sia sempre stato molto importante negli Usa (magari lo fosse anche in Italia!) e come le scuole fossero dimora di formazione (nello sport non bisogna essere necessariamente dei campioni. Anche solo far parte di una squadra aiuta a crescere e a comprendere i problemi degli altri).
2. La passione di Ken per la sua Cadillac. Un po’ come Jane, io capisco poco di macchine, ma rimango affascinata dall’entusiasmo con cui Ken guarda, cura e si spende per la sua nuova auto. Di sottofondo viene toccato anche il delicato problema delle auto usate e dell’importanza di aiutare i giovani in questa passione (anziché soffocarla), creando punti di ritrovo in cui spiegare e spingere al cameratismo.


Ken alle prese con la sua Cadillac


3. I riferimenti che nel corso della storia vengono fatti a Jane Eyre (libro che Jane ha appena finito di leggere), mettendo in contrasto la società inglese dell’Ottocento con l’America degli Anni Cinquanta.
Un libro che avevo amato da tanto tempo solo per il titolo e che consiglierei a tutti coloro che volessero gustare una delicata storia d’amore che riflette l’animo di tanti giovani e che mette in risalto le difficoltà di comunicazione tra uomini e donne (perché passano le generazioni, passano i modi, passano i costumi, ma l’animo umano non cambia mai).

Letto: 23 dicembre 2017 – 04 gennaio 2018

Voto: 7,5 al romanzo, 9 a Betty Cavanna per tutto quello che mi ha donato nella mia adolescenza, 10 alla Libreria dei Passi Perduti che mi ha permesso di realizzare un sogno.

Stelle mozzafiato: ****


Recensione in arrivo: Cecily di Clare Darcy

2 commenti:

  1. Ho trovato 2 libri di Betty Cavanna (autrice di cui ignoravo l'esistenza) nella piccola biblioteca che frequento come volontaria. Sto leggendo il primo, Una ragazza sogna, e non ho ancora formulato un giudizio.

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    1. 'Una ragazza sogna' l'ho letto tanti anni fa e mi era piaciuto tanto. Quale è l'altro che hai trovato? Grazie per avermi scritto <3

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