*Questo articolo è da considerarsi un approfondimento del
mio saggio 'Storie e leggende di Scozia - Isle of Skye', capitolo 'Skye e il
cinema'.
Ancora una volta l'isola
di Skye, in Scozia, è location di pellicole mozzafiato. Dopo film quali Macbeth (2015) o Robert the Bruce (2019), solo per citarne alcuni, è la volta del
cortometraggio in costume Cries of the
heart, scritto e prodotto dall'islandese Sigrún Björk Ólafsdóttir, diretto
dal regista e droneographer islandese Gaui H Pic ed interpretato da David
Macey, Steven Anthony, Jessica-May Fox, Benji Vikantlay e Erin Mackenzie.
Il cortometraggio ha
debutto al Whirled Cinema di Londra lo scorso 1° settembre, dopo un’anteprima live il 31 agosto al Global12 Festival, che ha aperto con uno
show di 20 minuti in cui tutto il cast ha ridato vita alla storia.
Cries of the heart - Vikings versus Celts esplora i rapporti tra i vichinghi e le donne celtiche, in una narrazione che viene descritta “una storia d'amore” che racconta come “l’Islanda non fu costruita unicamente dai vichinghi ma in egual modo dalle donne celtiche, il cui spirito è ancora vivido nelle donne islandesi”.
Tutta la pellicola è
stata girata a Skye ed io non ho potuto evitare di approfondire i temi di
questa storia affascinante che affonda le sue radice in epopee antiche mille
anni. Ho quindi contattato Sigrún Björk Ólafsdóttir per un’intervista in
esclusiva che mi ha riportato tra le lande selvagge di Skye...
La storia è affascinante e porta con sé echi di leggende
lontane nel tempo. Come è nata l’idea di scriverla?
“Fa parte della mia tradizione. Sono islandese ed ho
studiato le saghe della mia gente fin da quando ho memoria. E’ stato provato
scientificamente da studi sul DNA che le donne del nostro Paese provengono
dalla Scozia, mentre gli uomini sono norvegesi. Con Cries of the heart narro l’impatto sociale che vi è stato
quando due culture così forti si sono scontrate per una questione di cuore”.
Una narrazione che riporta alla luce quindi storie
appartenenti a saghe islandesi...
“Sì. Ce ne sono moltissime su questo argomento, ma nello
specifico mi sono ispirata a Flateyjarbók (letteralmente libro di Flaey,
manoscritto islandese scritto sul finire del Trecento, ndr) e all’Orkneyingasaga (una delle più celebri saghe islandesi, scritta
in norreno tra il 1192 e il 1206, ndr)”.
Per far rivivere questo mondo antico la scelta è ricaduta sull’isola
di Skye.
“L’isola ha un paesaggio adatto sia al mondo vichingo che a
quello celtico, senza contare che visto che si tratta di un cortometraggio a
budget non elevato, il paesaggio era la scenografia più importante per narrare
la storia”.
Tra le location viste nelle foto promozionali si riconoscono
lo Sligachan Bridge, i monti Cuillins, il Fairy Castle. Come è nata la scelta
dei luoghi dove girare?
“La scelta delle location l’ho fatta io. Ma girare non è
stato affatto facile. Siamo rimasti per due giorni e tre notti e siamo stati
davvero alla mercé degli elementi. Il primo giorno vi era una pioggia
torrenziale ed abbiamo tentato di girare lo stesso, ma la pioggia lavava il
trucco alle ragazze e alla fine abbiamo cercato
rifugio in un pub, The Old Inn di
Carbost (una delle locande più belle di Skye, situata a pochi passi della
Talisker Distillery, ndr), dove abbiamo
avuto un pasto caldo. Per fortuna appena abbiamo finito di mangiare, la pioggia
ha smesso e siamo riusciti a girare. Il giorno successivo, non vi era più
pioggia, ma il vento era così forte che alcune attrezzature sono volate in
mare. Il risultato finale, tuttavia, è stato altamente drammatico ed autentico,
e a mio avviso le antiche divinità di questa terra ci hanno donato esattamente
il tempo di cui avevamo bisogno per rendere autentica la storia”.
Oltre che sceneggiatrice e produttrice di Cries of the Heart, lei è anche custume designer.
“La moda è un’altra delle mie passioni e nel febbraio scorso
ho partecipato alla London
Fashion Week con una retrospettiva sull’era
dei Vichinghi. E per quanto riguarda il cortometraggio ho curato tutti gli outfits dei personaggi. Il mio modo di creare gli
abiti è differente dalla tradizione, non uso disegni, ma creo direttamente con
la stoffa sui manichini”.
La curiosità per noi italiani, così innamorati della Scozia,
è veramente tanta e il desiderio di vedere il cortometraggio è davvero
tangibile. Già solo pubblicando alcune foto di backstage sulla mia pagina
Facebook 'Storie e leggende di Scozia -Isle of Skye' sono rimbalzate domande e richieste di quando o dove è
possibile vedere Cries of the Heart...
“E’ solo un cortometraggio e non avrà un’uscita ufficiale,
ma la nostra intenzione è di presentarlo a vari festival in giro per il mondo.
E quindi metterlo on-line per darne una visione effettivamente mondiale”.
Una bella intervista ;)
RispondiEliminaGrazie, Ilaria! Sono davvero contenta che ti sia piaciuta <3 <3 <3
EliminaIntrigante e affascinante. Mi è venuta anche voglia di visitare quei luoghi.
RispondiEliminaSì, davvero. Sono luoghi meravigliosi. Io conosco Skye benissimo e posso assicurare che ruba il cuore... Pensa che l'articolo è nato proprio perché ho visto le foto su Instagram e sono rimasta affascinata e da lì ho contattato la sceneggiatrice, che è stata assolutamente straordinaria, disponibile e ricca di spunti. :*
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