lunedì 20 dicembre 2021

#Libri 'Il pugnale alato', racconto giallo di G. K. Chesterton tra richiami al massacro di Glencoe ed echi di Simon Mago

Il pugnale alato
di G. K. Chesterton

Dati tecnici:
Titolo originale: The dagger with wings
Traduzione: M. L. Quintavalle
Casa Editrice: Mondadori
Collana: Gli speciali del Giallo Mondadori n. 58 – Gli investigatori di Dio
Pagine: 23
Anno: 1926 (in Italia dal ???, la mia edizione è del 2009)
Genere: racconto giallo

Trama: Campagna inglese, primi del Novecento.
Il dottor Boyne, ufficiale medico delle forze di polizia, convoca Padre Brown per chiedergli aiuto per un caso che non riesce a dipanare. Il facoltoso Arnold Aylmer, infatti, ha chiesto l’aiuto della polizia perché è convinto che la sua vita sia minacciata da un mago del crimine, John Strake, che ha già ucciso, a suo dire, i suoi due fratelli, dopo aver condotto alla morte il padre. Aylmer, tuttavia, non ha prove delle sue accuse.
In un gelido giorno di dicembre, con la neve che sta per arrivare, Padre Brown si reca presso la grande residenza di Aylmer per scoprire cosa si cela dietro a questa intricata situazione… 

Commento: Ho scelto di leggere Il pugnale alato perché si sta avvicinando Natale e volevo dedicarmi a lettura adatte alla stagione. Sebbene questo racconto non sia assolutamente natalizio, si svolge però a dicembre e mi ha avvicinata alle letture successive.
Scopro così che G. K. Chesterton ha scritto solo racconti (53 in tutto) dedicati a Padre Brown e nessun romanzo!!! (non lo avrei mai detto). E che Il pugnale alato fa parte della terza (su cinque) raccolta, L’incredulità di Padre Brown, uscita nel 1926 (i racconti uscirono su Nash’s Pall Mall Magazine tra dicembre 1923 e luglio 1924).
Sebbene sia molto breve (appena 23 pagine), il racconto mi ha dato molti spunti su cui riflettere e mi ha fatto conoscere meglio un autore celebre per la sue forti posizioni morali.


G. K. Chesterton (1874-1936)

L’infamia di Glencoe
Mentre parla con Aylmer, Padre Brown lo interrompe per dire: “Avete mai sentito parlare di Darymple of the Stair? Fu peggio di qualunque cosa possa aver fatto Dundee eppure con l’oblio sfuggì all’infamia. E’ l’autore del massacro di Glencoe”.
Mi ha fatto piacere vedere come Chesterton, per raccontare eventi terribili della storia dell’uomo, si rifaccia a questo episodio della storia scozzese, da me molto conosciuto (sono stata varie volte a Glencoe), ma credo non noto a tutti (possibile che le note siano sempre così difficili da aggiungere ad un libro?).
Il massacro avvenne nella notte del 13 febbraio 1682 a Glencoe (zona collinare nelle Highland scozzesi non lontana da Fort William), dove trentanove appartenenti al clan MacDonald di Glencoe furono uccisi dai loro ospiti sul territorio che i MacDonald avevano rifiutato di dare in segno di sottomissione al nuovo sovrano Guglielmo III d’Inghilterra. Altre 40 persone, tra donne e bambini, morirono di stenti a seguito dell’incendio delle loro case.
La mente dell’atroce massacro (che approfittò della celebre ospitalità delle Highlands e contravvenne a qualsiasi regola del vivere civile attaccando nel sonno le vittime) fu ideata da Darymple (definito da Padre Brown “adulatore del Diavolo”) assieme a Guglielmo III.


Glencoe, dipinto di John Blake MacDonald del 1879 circa

Il Diavolo e il Male
L’episodio di Glencoe viene preso da Chesterton/Padre Brown ad esempio per spiegare come il male, ovvero il Diavolo, agisce nella storia dell’uomo. “Darymle era un uomo istruitissimo e un avvocato avveduto, un uomo di Stato, con serie ed illuminate idee di governo, un uomo tranquillo con un viso molto raffinato e intellettuale. Quella è la specie di uomini che vende l’anima al Diavolo”.
E al contempo ci ricorda anche che “tutto il male ha la stessa origine”.
Queste parole parlano da sole e portano a riflettere molto a fondo…


Renato Racel nei panni di Padre Brown (1970)

Simon Mago
Durante il lungo dialogo tra i due personaggi, Padre Brown cita anche un uomo, che questa volta non avevo mai sentito nominare.
Parlando della pericolosità di John Strake, si fa cenno alla possibilità che abbia il potere di lievitazione, tanto da spingere Aylmer a dire: “Simon Mago lo era e fu una delle più comuni predizioni del Medioevo, quella che l’Anticristo sarebbe stato in grado di volare”.
Ebbene… chi era Simon Mago? Non ne avevo idea e quindi vado a cercare informazioni.
Scopro così che è un personaggio degli Atti degli Apostoli, considerato come il primo eretico della religione cattolica.

“V’era da tempo in città un tale di nome Simone, dedito alla magia, il quale mandava in visibilio la popolazione di Samaria, spacciandosi per un gran personaggio. A lui aderivano tutti, piccoli e grandi, esclamando: ‘Questi è la potenza di Dio, quella che è chiamata Grande’ ”. (Atti 8, 9-10).

Fattosi battezzare, Simon Mago entrò presto in scontro con Pietro, cercando di comperare il potere di amministrare anch’egli con la semplice imposizione delle mani lo Spirito Santo, incorrendo nelle ire dell’apostolo. Infuriato Simon Mago, dedicò la sua vita per opporsi al progresso della fede.
La tradizione tramanda che durante una dimostrazione di levitazione al Foro Romano dinnanzi all’imperatore Nerone, grazie alle preghiere di San Pietro e San Paolo che cacciarono il Diavolo che sorreggeva l’eretico, Simon Mago precipitò, rompendosi le gambe e venendo poi lapidato dalla piazza, spaventata dall’evento. 


Morte di Simon Mago
, illustrazione di anonimo,
presente in Cronache di Norimberga (1493)

Complessivamente si tratta di un racconto breve ma molto interessante, specialmente per la sua analisi del male. L’intreccio iniziale è degno di un libro di Agatha Christie (i tre fratelli, il padre morente, il figlio adottivo), ma la giallista inglese l’avrebbe poi sviluppato molto diversamente a caccia di colpi di scena e sorprese inattese. Chesterton, viceversa, si sofferma sull’analisi dell’animo umano.

Letto: 9-11 dicembre 2021

Voto: 8 al racconto, 9 all’analisi sul Diavolo e il male, 0 alla mancanze di note.

Stelle mozzafiato: *** ½  

Recensione in arrivo: L’amore verrà, novella natalizia di Carla Castelli

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