lunedì 16 settembre 2019

#Libri - 'Senza uscita' di Charles Dickens e Wilkie Collins, piccolo capolavoro semisconosciuto del 1867


Senza uscita
di Charles Dickens e Wilkie Collins

Dati tecnici:
Titolo originale: No Thoroughfare
Traduttrice: Marina Premoli
Casa Editrice: Nottetempo
Collana: narrativa
Pagine: 226
Anno: 1867 (2003 in Italia)
Genere: giallo – commedia teatrale


Trama: Londra. 30 novembre 1835.
Una madre, di notte, attende che un’ausiliaria all’Ospedale dei Trovatelli esca per recarsi dal fidanzato malato. Riesce a fermarla e a farsi dire un segreto che non sarebbe mai dovuto essere svelato: il nome che è stato scelto per il bimbo che lei poche notti prima era stata costretta ad abbandonare, ovvero Walter Wilding.
Prima domenica d’ottobre 1847.
La madre torna infine all’Ospedale dei Trovatelli e si fa indicare da un’anziana sorvegliante chi sia Walter Wilding. La sorvegliante, nonostante le sia proibito fare queste rivelazioni, acconsente ed indica il bambino alla donna, che a breve si ricongiungerà per sempre con il suo perduto bambino.

1861.
Walter Wilding è ormai adulto. Sua madre è morta da pochi mesi e l’uomo ha appena preso le redini di un’azienda di import-export di vini a Cripple Corner a Londra.
Tuttavia il destino ha ormai posizionato le sue carte e Walter si sta per imbattersi in una sconcertante verità: non è lui il figlio perduto di sua madre. Cosa è accaduto 26 anni prima? Chi ha mentito? Perché? Cosa è accaduto al vero Walter Wilding? Cosa avrebbe fatto la madre a questa scoperta?
Con il peso atroce di questa dolorosa verità sulle spalle, Walter parte alla ricerca del vero destinatario della fortuna della madre, tra malattie, incomprensioni, un amore tormentato e l’innevato e pericoloso Passo del Sempione…



Un'illustrazione della traversata del Passo del Sempione

Commento: Senza uscita è uscito sul numero speciale di Natale del 12 dicembre 1867 della rivista All the Year Round (rivista fondata dallo stesso Dickens, che ha raccolto le prime edizione di moltissime opere degli scrittori inglesi dell’Ottocento, non solo di Dickens e Collins, ma anche di altri come Elizabeth Gaskell o Anthony Trollope). Dickens scrisse da solo il Preludio e il Terzo atto, Collins partecipò alla stesura del Primo e del Quarto atto e scrisse da solo il Secondo.
La pubblicazione del racconto anticipò di una manciata di settimane il debutto dell’omonima opera teatrale scritta dai due scrittori (lo spettacolo ebbe molto successo e contò 200 repliche consecutive tra il 1867 e il 1868), ed è considerata una vera e propria opera di merchandising per lanciare lo show (anche la divisione in atti del racconto fa intuire la matrice teatrale della storia).
I due stili di scrittura si amalgamano, sebbene è possibile riscontrare le normali differenze che intercorrono tra questi grandi autori.


La copertina dell'epoca


L’amicizia Dickens-Collins
Per comprendere la nascita di opere come questa, scritta a quattro mani (ve ne furono molte altre, pubblicate sempre sulla rivista), bisogna partire dalla grande amicizia che legava Charles Dickens (1812-1870) e Wilkie Collins (1824-1889). Si conobbero nel 1851 e in breve tempo Dickens divenne il mentore di Collins. I due viaggiarono molto assieme (esiste anche un libro scritto a quattro mani su queste peregrinazioni, Il pigro viaggio di due apprendisti oziosi), anche in quella Svizzera e quell’Italia narrata nel libro (visitate nell’autunno del 1853), e si confrontarono in continuazione.

Gli orfanotrofi di Dickens
Tra le caratteristiche più dickensiane dell’opera, la prima che salta agli occhi è la presenza di orfanotrofi e di bambini abbandonati. In questo caso, tuttavia, i bimbi non vengono maltrattati (non troppo almeno) e l’orfanotrofio è visto come una casa quasi da ricreare: Walter Wilding, infatti, una volta avviata la sua azienda vorrebbe dare vita ad una sorta di azienda famiglia per far sentire tutti parte di un’unica cosa (notevole le scene in cui si suona tutti insieme).

La teoria dell’assurdo di Collins
Di Collins, che amo profondamente, ho ritrovato la ricerca dell’assurdità giuridica, che però non può essere definita impossibile. Nei suoi gialli cerca sempre le pieghe della legge e di mettere in evidenza il cosa accadrebbe se…? qualora si verificassero degli eventi non coperti dalla legislatura e che fanno camminare i personaggi in una strada sconosciuta (vale praticamente per tutti i suoi romanzi, ne cito due: Senza nome e La legge e la Signora - cliccare sui titoli per leggere le mie recensioni). Anche qui il presupposto è assurdo ma possibile, e da questo poi parte tutta la storia…

Il misterioso Monsieur Zohé-Ladelle
Un’ultima annotazione. A pag. 222 si cita “un certo grosso inglese misterioso, popolarmente noto come Monsieur Zohé-Ladelle” presente all’interno di una locanda. Egli non compare né prima né dopo, non fa assolutamente nulla. C’è e basta.
Questa citazione mi ha stupita ed incuriosita.
Ho cercato su internet per vedere se si trattava di un personaggio reale, ma i pochi risultati che ho raggiunto sono tutti legati a Senza uscita.
Chi era questo misterioso inglese? E perché viene citato in questo modo da Collins e Dickens in una parte scritta a quattro mani?
Quello che mi sono risposta, da scrittrice, è che si tratti di una persona in cui i due scrittori si sono realmente imbattuti durante il loro viaggio in Svizzera e che gli abbiano voluto donare una sorta di cameo che rievocava magari dei loro discorsi fantasiosi su questa figura ‘misteriosa’.
Sarebbe bello poterli incontrare e chiedere loro questo particolare…



Immagine della scena clou del quarto atto


Racconto complessivamente assai divertente e curioso, consigliato a tutti coloro che amano Dickens e Collins, ma anche a chi volesse dilettarsi nel leggere una storia che è chiaramente un divertissement per gli autori…

Letto: 30 agosto – 5 settembre 2019

Voto: 8 al racconto, 10 a Nottetempo per aver portato questo piccolo capolavoro in Italia, 5 alla copertina, 7 alla traduzione, 5 a… ma perché i numeri delle pagine li hanno messi all’angolo interno anziché a quello esterno? (comunque mi hanno informato che nella nuova edizione il problema è stato risolto :) ).


La nuova edizione


Stelle mozzafiato: *****

Recensione in arrivo: Il celebre libertino di Mary Balogh

2 commenti:

  1. Anche io come molti altri non lo conoscevo ... GRAZIE Diletta, va nel prossimo ordine di libri che mi faccio come regalo di Natale ! :-)

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