lunedì 14 ottobre 2019

#Libri - 'Per amore della Scozia' di Sharon Cullen, romanzo sull'aftermath di Culloden


Per amore della Scozia
#03 della serie Gli orgogliosi highlander
di Sharon Cullen

Dati tecnici:
Titolo originale: Campbell’s Redemtion
Traduttrice: Laura Guerra
Casa Editrice: Harper Collins Italia
Collana: I grandi romanzi storici n. 1091
Pagine: 315
Anno: 2016 (2017 in Italia)
Genere: romance storico



Trama: Luglio 1746, Scozia (al confine tra le terre dei Campbell e quelle dei Sutherland).
Cait Cambell ha perduto il marito e la figlioletta e si è rinchiusa in un piccolo casolare fuori mano dove offre i suoi servigi come guaritrice, sia agli scozzesi che agli inglesi, anche se la sua vera missione è nascondere gli scozzesi inseguiti dalle Giubbe Rosse dopo la sconfitta di Culloden.
Abile e amabile, la giovane non ha difficoltà nello svolgere il suo ruolo con l’aiuto del capo clan dei Sutherland.

Tutto cambia quando bussa alla sua porta Iain Campbell, giovane capo clan dei Campbell, nonché l’uomo per cui il marito di Cait ha perso la vita, proteggendolo con il proprio corpo da un colpo indirizzato a lui.
Iain Campbell è notoriamente filo inglese e quando Cait gli apre la porta ha un gruppo di scozzesi fuggiaschi nascosti nella sua cantina. Cerca di allontanarlo, ma Iain pretende che la giovane curi il suo braccio destro Adair, ferito quasi a morte.
Cait non può rifiutare e da quel momento inizia per lei, e non solo, un intricato gioco pericoloso, anche perché forse Iain non è così filoinglese come sembra e sembra quasi disponibile a…



Commento: Per amore della Scozia è il terzo romanzo della serie Gli orgogliosi highlander (i primi due non li ho letti), tutti incentrati su capi clan scozzesi durante la seconda rivolta giacobita. Mi è stato regalato dal mio Bonnie, affascinato dalla parola Scozia e convinto che se si scrive un romanzo storico sull’argomento si facciano almeno un po’ di ricerche per contestualizzarlo (ingenuo!).
Il risultato è che ho letto un libro che è un obbrobrio (povero Bonnie, lui davvero non poteva saperlo) sotto tutti i punti di vista. Un insulto a chi conosce la Scozia, a chi scrive, a chi legge. A tutti, insomma.
Ma procediamo con ordine.

Geografia!
Partiamo da un presupposto molto semplice e facile da consultare. Le terre sotto al capo clan Campbell non confinano con le terre dei Sutherland! Le prime si trovano nell’Argyll (nella zona orientale della Scozia), le altre (non molto difficile da intuire) nel Sutherland (nel nord della Scozia). Sarebbe, più o meno, come mettere confinanti il Lazio e il Veneto.
Inoltre è ben evidente che la scrittrice non ha mai messo piede in questa terra e men che meno ha mai visitato la residenza dei Campbell. Inveraray Castle (questo il nome del castello dei Duchi di Argyll, castello costruito subito dopo la battaglia di Culloden con i soldi inglesi… ma di questo parlo dopo) si trova a due passi da Loch Fyne, fiordo marino che si insinua per chilometri tra due braccia di terra. La geografia del luogo è completamente dettata da queste insenature e nel romanzo non si fa mai parola di neppure un corso d’acqua!


Sharon Cullen, colei che decide di scrivere un libro storico
senza né visitare i luoghi descritti né fare un minimo di approfondimento dell'epoca

Storia!!!!
Il libro si incentra su una figura che tecnicamente è realmente esistita. Il capo clan dei Campbell durante la seconda rivolta giacobita quello è, non è che si può scrivere un romanzo su una persona cambiando assolutamente tutto. E’ come se fosse, facendo le dovute differenze, il re d’Inghilterra. Non è che ai tempi di Vittoria ci si può inventare che regna un’altra regina, con un’altra storia e un’altra politica.
Politica. Auch… parola di cui forse la Cullen non conosce il significato. Nel romanzo parla della disfatta di Culloden, senza mai menzionare Bonnie Prince Charlie, il Giovane Pretendente Stuart che ha portato guerra alla corona britannica perché il legittimo erede. Non volendo entrare nella secolare questione (anche se è indubbio che, politica a parte, il diritto fosse dalla parte del Principe e che la questione travalicasse il reale asso ereditario), è certo che questo è il background storico in cui inserire la storia. E invece no! Lo scontro tra inglesi e scozzesi è visto unicamente come una continua belligeranza tra due paesi confinanti, così senza ragioni apparenti se non tradizioni diverse…
Detto questo è storicamente provato che sia il capo clan Campbell, che il capo clan Sutherland (ricordate, quello che in realtà dista un’infinità di chilometri dalle terre Campbell) si schierarono dalla parte degli inglesi (in cambio di cospicue risorse di denaro). Il capo clan Graham, viceversa, fu neutrale e non partecipò.
Qui ci viene mostrato un capo clan Sutherland paladino dei giacobiti (che però mai hanno questo nome) e un capo clan Campbell che invece fa una sorta di doppio gioco non meglio specificato per avere notizie dagli inglesi e convincere gli scozzesi che forse sottomettersi agli inglesi non è così brutto, anche se dovranno subire privazioni e cancellazione delle proprie tradizioni (al massimo mi sembra un codardo, se non un avido doppiogiochista). (“Credo che il dominio inglese potrebbe portare dei benefici alla Scozia, ma ritengo anche che l’approccio dell’Inghilterra sia del tutto sbagliato”, dice Iain Campbell a pag. 173 – che ad analizzarlo non è che ha molto significato)
Per spiegare bene la vera situazione dei Campbell durante e dopo Culloden bastano due immagini di Loch Fyne (quel fiordo inesistente per la Cullen). Nella costa occidentale vi è il lussureggiante Inveraray Castle costruito proprio a partire dal 1746 con i soldi indovinate dati da chi? Dagli inglesi. Sulla costa orientale vi sono le ruvide rovine del castello dei MacLachlan, clan che si schierò al fianco di Bonnie Prince Charlie e che fu distrutto a bombardate dalle truppe inglesi, indovinate quando? Nel 1746.


Inveraray Castle ad un passo da Loch Fyne


Le rovine di MacLachlan Castle, sulla riva opposta di Loch Fyne


Matrimoni tra clan:
Passiamo oltre. Ammettiamo che sia possibile che si possano prendere dei capi clan e costruirci delle storie completamente inventate, con relazioni inventate, con politiche inventate.
Ma almeno trattameli da capi clan!
E invece no.
Ci ritroviamo Iain Campbell che a pag. 164 (a pag. 164!!!!) scopre con immensa sorpresa che Cait Campbell (vedova della sua guardia del corpo e che conosce da anni) è l’unica discendente diretta sia del capo clan Sutherland che di quello Graham (sono entrambi suoi nonni).
Ora, vi immaginate che una notizia del genere non fosse nota? E’ come se qualcuno tra i nobili d’Europa si stupisse ai giorni nostri nell’apprendere che William è il figlio di Carlo d’Inghilterra!
Tra i capi clan vi era una continua diplomazia e un contino gioco di potere (senza contare che per la Cullen i clan in questione erano tutti confinanti!!!).
Impossibile.

Sesso:
So di essere ripetitiva, ma in questo romanzo si raggiungono dei livelli talmente bassi, ma talmente bassi su questo argomento che mi domando dove andremo a finire con il passare del tempo.
Orribile.

Chiudo dicendo che in un mondo in cui le case editrici sono colme di personaggi autoreferenziali come editor, agenti marketing, agenti promozioni e chissà cos’altro, mandare alle stampe un libro del genere è assurdo. E’ evidentemente una politica editoriale che personalmente non capisco (perché editare dei libri storici che non hanno assolutamente nulla di storico?) e che ha una mira che devo ancora intuire. Fatto sta che autori che magari fanno ricerche minuziose e approfondiscono ogni dettaglio, si vedono passare avanti da questi insulti alla letteratura e all’intelligenza.
Vergogna.

Letto: 23 settembre – 06 ottobre 2019

Voto: 0 al libro, -5 alla Cullen, arrogante e superficiale che non si degna neppure di fare un sopralluogo su Google Maps per descrivere una terra su cui scrive un libro, 0 alle case editrici (e a chi le eteroguida) per aver abdicato dal loro ruolo di diffusione di cultura e di buona letteratura…

Stelle mozzafiato: 0

Recensione in arrivo: Vacanze nella foresta di Johanna von Kotsch

Nessun commento:

Posta un commento