venerdì 3 gennaio 2020

#Libri 'Gritli', libro dimenticato di Johanna Spyri, autrice di 'Heidi'


Gritli
Una storia per i bambini e per coloro che li amano
di Johanna Spyri

Dati tecnici:
Titolo originale: Wo Gritlis Kinder hingekommen sind e Gritlis Kinder kommen weiter
Traduttrice: Liliana Menzo
Casa Editrice: Editrice S.A.I.E.
Collana: La ‘Trentocinquanta’ n. 51
Pagine: 184
Anno: 1883 e 1884 (in Italia non so, la mia edizione è del 1957)
Genere: letteratura dell’Ottocento


Trama: Svizzera, seconda metà dell’Ottocento.
La signora Stanhope, vedova, ha già visto morire il suo figlio maggiore ed ora è straziata dall’angoscia che la sua piccola Nora, debole e malata, possa seguirlo a breve. Un consulto medico le consiglia di portare la bambina sulle Alpi svizzere per farle respirare aria buona e farle crescere le forze.

La famiglia, comprensiva anche della fida Clarissa, parte quindi per i monti dove la signora Stanhope ha affittato una grande e nobile dimora che domina la vallata. Qui incontrano molti amici per la piccola Nora, dai figli allegri e scapestrati del dottor Dreyer (che ha fatto da tramite per affittare la casa) e i figli di Gritli, donna amatissima nel paese ma scomparsa giovanissima per la salute delicata ma da cui Elsi e Stefi sembravano aver ereditato la dolcezza e la determinazione della ricerca della meraviglia nelle piccole cose.
La vita si fa più gaia per Nora con i nuovi amici, tuttavia una tragedia si avvicina con passi felpati…


Nora con la madre del parco


Commento: Procedendo con la lettura mi convinco che Gritli sia una sorta di prova generale per il libro molto più famoso di Johanna Spyri, Heidi, che ho letto un paio di anni fa e che ho amato moltissimo. I temi trattati, infatti, sono molto simili, ma nel complesso la trama è molto meno articolata e sicuramente meno avvincente.
Tuttavia quando approfondisco la questione scopro che Heidi è del 1880-1881 mentre questa diade di Gritli è posteriore di un paio d’anni (1883-1884). La patina di angoscia che attraversa tutta la narrazione è forse derivata dalla debole salute del figlio della Spyri, che poi morì di tubercolosi proprio nel 1884 a 29 anni.


La moglie del dottore parla con il padre dei 'figli di Gritli', 
Si tratta di una delle conversazioni più importanti del romanzo 
perché qui viene presentata la difficile situazione di Stefi e Nora 
dopo che il padre si è risposato.

Critica alla società
Si dice che i libri della Spyri siano molto interessanti perché qui si scova una profonda critica alla società svizzera del suo tempo, specialmente nel confronto dei bambini. In questo libro c’è qualcosa, in effetti, come il destino già scritto di dover lavorare nell’azienda del paese senza poter seguire i propri sogni (cosa che invece vuole fare Stefi, in sintesi il vero protagonista della storia), la vita misera a cui sono sottoposti i meno abbienti, la difficile situazione degli orfani.
Ma complessivamente si tratta di una critica assai leggera, all’interno di una trama priva di guizzi.


L'acquarello di copertina di una delle versioni storiche del romanzo in inglese

Troppi protagonisti
A mio avviso sono troppi i bambini coinvolti nella storia (in una storia così breve, tra l’altro) tanto che è difficile approfondire i loro caratteri, portando a confondersi.
Degno di nota il confronto tra Nora, la malata, e Emmi, l’energica figlia del dottore (innamorata di Stefi), che di base rispecchia un po’ il personaggio di Heidi. Mentre, però, la vivacità di Heidi coinvolgerà Klara a tal punto da spingerla a guarire, qui Nora non trova alcun contatto con Emmi, e si rifugerà in Elsi (la sorella di Stefi), debole come lei, anche se con un maggior senso del dovere.


Stefi dipinge (la sua grande passione) al fianco di Emmi

Diverso finale in lingua inglese
Come mi è già capitato di riscontrare per un altro libro in lingua tedesca (Il segugio di Firenze di Felix Salten del 1923, poi riportato sul grande schermo dalla Disney in maniera completamente stravolta con il titolo Geremia, cane e spia nel 1959) ecco che mi imbatto in un altro libro che ha un finale diverso da quello originale (o almeno immagino che quello in italiano sia quello originale) nella traduzione per il pubblico anglosassone. E ancora una volta si tratta di un finale addolcito.
Il finale della seconda parte di Gritli, infatti, è decisamente drammatico con la morte che arriva nel sonno anche per la piccola Elsi, la figlia debole di Gritli, che dopo aver profuso tutte le sue energie per aiutare una famiglia povera di pescatori, seguirà nella tomba la piccola Nora…


La tragica morte di Nora

Nel libro in inglese, tuttavia, come letto nel file messo a disposizione dal progetto Gutenberg, le ultime pagine sono totalmente diverse, con Elsi che si riprende e tutti che si prodigano per il suo futuro sereno e felice assieme al fratello (entrambi erano stati adottati dalla signora Stanhope dopo la morte di Nora al termine del primo dei due libri di cui è composto il romanzo). Si tratta della medesima strategia utilizzata per Il segugio di Firenze dove il protagonista nel finale viene ucciso (mentre è nella sua forma canina), mentre in quello in lingua inglese il ragazzo si salva dalle ferite e guarda al futuro.
Per quanto riguarda Il segugio di Firenze non si sa se l’autore abbia dato il suo consenso per il finale cambiato. E per Gritli? Anche qui non si ha una risposta, anche perché non so quando questo cambio di finale sia avvenuto…


La versione in inglese

Complessivamente ho trovato il libro un po’ angosciante, senza altra speranza se non quella della Fede (i libri della Spyri sono sempre attraversati da un profondo credo religioso e aspirazione alla vita ultraterrena). La critica alla società è troppo lieve e i personaggi tutto sommato troppo stereotipati per affezionarsi a nessuno dei ragazzi (Elsi esclusa, forse).
La frase più interessante di tutto il libro la pronuncia Emmi: “Bisogna sempre avere qualcosa di bello da pensare alla sera per rallegrarsi del giorno dopo” (pag. 50).

Letto: 07 – 22 ottobre 2019

Voto: 6 al libro, 0 alla copertina (non si lega in nessun modo alla trama, in primo luogo ritrae una giovane studentessa degli Anni Cinquanta, in secondo luogo induce a pensare che tale donna sia Gritli, quando invece Gritli è morta da anni! – il titolo originale infatti parla sempre dei figli di Gritli), 6 alla Spyri più per la fiducia che per altro

Stelle mozzafiato: **

Recensione in arrivo: Jane Eyre di Charlotte Bronte

5 commenti:

  1. Risposte
    1. :) Sono felice di averti ispirato con la mia recensione <3 <3 <3

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  2. :-) Ho letto, grazie per la tua recensione Diletta, sono rimasto incuriosito dal racconto, anche io lo trovo ispirativo; ho deciso che recupererò una copia di esso laddove la troverò in vendita, o su sito o libreria pubblica.
    Raffaele

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    1. Grazie Raffaele, sono felice di averti incuriosito ed interessato! Buona lettura <3

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