venerdì 22 maggio 2020

#Libri - 'La grande impresa della Primula Rossa', e questa volta l'eroe creato dalla Baronessa Orczy tenterà di salvare il Delfino di Francia... #mozzafiato

La grande impresa della Primula Rossa
(La Primula Rossa #04)
della Baronessa Emma Orczy

Dati tecnici:
Titolo originale: Eldorado
Traduttrice: non segnalato
Casa Editrice: Salani
Collana: I romanzi della Rosa n. 171
Pagine: 301
Anno: 1913 (in Italia dal 1916, la mia edizione è del 1965)
Genere: antesignano della letteratura di spionaggio


Trama: Inghilterra e Francia. gennaio 1794.
Armand Julien (St Just in originale), fratello di Marguerite e cognato di Sir Percy Blakeney (ovvero la Primula Rossa), si trova a Parigi proprio per conto dell’inafferrabile eroe mascherato, che sta progettando di far evadere dalla prigione il giovane Delfino di Francia (ormai, in effetti, il legittimo sovrano, avendo il Terrore da poco ghigliottinato Luigi XVI). Essendo parigino, per il giovane Armand è facile girare per la città e avviare le giuste modalità per entrare in possesso di informazioni vitali per la riuscita del piano. Tuttavia, mentre è nel pieno del suo lavoro, Armand incontra la bellissima Gabrielle Langlois, attrice dalla voce suadente e dagli occhi dolcissimi. Per Armand è amore a prima vista e da quel momento tutto verrà dimenticato dalla sua mente offuscata da questo nuovo ed intenso sentimento, tanto da diventare assai imprudente.

La catastrofe inizierà quando Gabrielle verrà catturata dal perfido Héron solo per colpire Armand e tramite lui la Primula Rossa. Sconvolto, Armand inizia a dubitare delle possibilità di Sir Percy di poter realmente aiutare la sua amata e decide di tradire i suoi amici…
In un inanellarsi di arresti, biglietti segreti, tradimenti e colpi di scena, Sir Percy si troverà nelle mani dell’odiato Chauvelin e ad un passo dalla ghigliottina…


Edizione originale del 1913

Commento: La grande impresa della Primula Rossa è il quarto libro scritto dalla Baronessa Emma Orczy del ciclo La Primula Rossa (almeno secondo dal punto di vista di data di pubblicazione, il 1913, cronologicamente è l’ottavo) dopo La Primula Rossa, Voto di sangue e La Primula inafferrabile ed è, a mio avviso, il più bello del ciclo ideato dalla Baronessa (in effetti mi avevano avvisato: più si va avanti con la saga, più i libri diventano avventurosi e mozzafiato).
In questo romanzo la Primula Rossa compare molto di più che in quelli precedenti e per la prima volta vengono esplorati i suoi sentimenti personali. E non parlo dell’amore nei confronti della moglie, ma dei contrasti emotivi dettati dal pericolo verso cui si dirige apparentemente senza paura e, soprattutto, il dolore per il tradimento inatteso da parte del cognato (per amore della sua Gabrielle, Armand arriverà a consegnare Sir Percy al suo acerrimo nemico). Ed infine la Primula Rossa diventa più umano e vulnerabile e non un eroe forte e irraggiungibile come nei romanzi precedenti

La Rivoluzione Francese – il Delfino di Francia:
Il romanzo, come tutti quelli del ciclo finora letti, non si trattiene nel tratteggiare le nefandezze perpetrate dalla Rivoluzione Francese e il modo in cui, attraverso una magnifica opera di comunicazione, riuscisse a scatenare i cittadini gli uni contro gli altri per alimentare il Terrore e le delazioni contro chi commetteva dei reati contro gli ideali rivoluzionari (o anche solo si sospettasse che lo facesse). (Vi ricorda qualcosa? Già, anche a me…).
Ma quello che mi ha colpito in questo romanzo è stato la presenza di Luigi Capeto, il Delfino di Francia, che dopo il 21 gennaio 1793, giorno dell’esecuzione di Luigi XVI, era considerato dai realisti il Re di Francia, sebbene avesse 8 anni.


Luois Charles, Delfino di Francia, quadro realizzato da Alexandre Kucharsky nel 1792

La storia tramanda che il giovane Delfino morì in prigione l’8 giugno 1795 dopo aver sofferto le pene più misere e dopo un trattamento che avrebbe ucciso chiunque.
La tradizione letteraria, viceversa, racconta di fughe ed evasioni, di salvataggi misteriosi e sostituzioni (il primo a parlarne fu il romanziere francese Jean-Joseph Regnault-Warin, nel suo Le Cimetière de la Madeleine pubblicato nel 1800) e la Baronessa non poteva non rientrare in questo filone (per le persone della mia età non può non venir richiamato alla mente il salvataggio effettuato dalla Stella della Senna nell’ultimo episodio de Il Tulipano Nero, con il delfino di Francia e la sorella nascosti sotto a dei vasi di fiori).


Scena finale de Il Tulipano Nero (episodio 39, Una famiglia per Simone)

In questo romanzo viene dapprima descritta con minuziosa cura la durezza della prigionia non solo a livello fisico (con somministrazione di oppio bilanciato da scarso cibo e frustate) ma anche psicologico (con un lavaggio del cervello quotidiano contro la monarchia, pena la non somministrazione del cibo). In seguito viene raccontata la fuga del giovane Re orchestrata da Sir Percy, e anche qui, la bellezza di questo Principe non è in quello che dice (pronuncerà a stento 10 parole in tutto il libro), ma nel modo in cui viene delineato il suo essere bambino indifeso. E’ il bambino che la Primula Rossa vuole salvare, ed è il bambino che tocca il cuore dell’eroe tanto da fargli cambiare molte idee su di sé, su Margherita e sul suo futuro…
Ed ovviamente, per essere storicamente accettabile, la baronessa farà mettere in prigione da parte dei perfidi Héron e Chauvelin un altro bambino, malato di tisi, da poter lasciar morire facilmente qualora non riuscisse l’impresa di recuperare il fuggiasco (la teoria della sostituzione fu abbracciata da praticamente tutti i romanzieri dell’evasione).


La prigionia del Delfino di Francia

L’amore di Armand per Gabrielle:
A mio avviso il punto debole del romanzo è il grande amore che Armand prova per l’attrice Gabrielle. Sembra, infatti, assurdo che il giovane cognato della Primula Rossa si possa innamorare a prima vista di questa fanciulla (per quanto sia bella e dolce) a tal punto da tradire tutti i suoi ideali.
Non è tanto il gesto in sé e per sé ad essere dissonante, ma la temporalità. Armand di fatto vede Gabrielle una sola volta e i due già si giurano amore eterno. Un incontro del genere non può essere la causa di un tradimento così vile e bieco. Comprendo la necessità di costruire la storia in quel modo, ma era necessario costruire maggiormente la psicologia dei due personaggi, per spingerli ad azioni meno dissonanti.


Armand e Gabrielle in un'illustrazione

Complessivamente è un romanzo avventuroso ricco di colpi di scena e di stratagemmi, in cui Armand avrà la possibilità di riscattarsi e soprattutto torna fieramente in scena Sir Andrew (uno dei co-pratogonisti de La Primula Rossa e vero braccio destro di Sir Percy). Sarà lui, infatti, a prendere le redini della Lega della Primula Rossa mentre il capo è in prigione in attesa di essere giustiziato, e servirà magnificamente gli ordini del suo capo.

Consigliato a tutti coloro che vogliono un bel romanzo d’avventura e d’amore.
Ed ora… mi è appena arrivato Un principe errante ordinato su eBay (ovviamente il libro è introvabile da anni)… spin-off della saga della Primula Rossa ed incentrato proprio su Luigi XVII divenuto adulto! Sarà tra i prossimi libri in lettura, quindi appassionati della Baronessa… #staytuned <3,

Letto: 23 aprile – 15 maggio 2020

Voto: 8 al libro; 8 al ciclo, 8 alla Baronessa Orczy, 8 alle edizione ‘I Romanzi della Rosa’ della Salani perché erano fisicamente spettacolari, 8 alla copertina (che ritrae Armand e Gabrielle).

Stelle mozzafiato: ****

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