martedì 20 dicembre 2022

#Libri 'Il flagello di Horus' di Elizabeth Peters, undicesima avventura di Amelia Peabody tra falsi scarabei, tombe misteriose e amori traditi

Il flagello di Horus
#11 della serie di Amelia Peabody
di Elizabeth Peters

Dati tecnici:
Titolo originale: The falcon at the Portal
Traduttrice: Maria Barbara Piccioli
Casa Editrice: Nord
Collana: Narrativa n. 386
Pagine: 465
Anno: del 1999 (in Italia nel 2005, l’edizione Nord è del 2010)
Genere: poliziesco period


Trama: Valle dei Re – Zawyet el-Aryan, Egitto. Inverno 1911-1912
Sono passati alcuni anni dall’ultima avventura della famiglia Emerson. David ha infine coronato il suo sogno d’amore con Lia e i giovani sono partiti per il viaggio di nozze.
Il restante della famiglia è in procinto di partire per l’Egitto per una nuova stagione di scavi, quando Emerson viene contattato da un venditore di antichità che gli propone l’acquisto di uno scarabeo.
Emerson, Amelia e Ramses comprendono immediatamente che si tratta di un falso, ma quello che vengono a scoprire è che il venditore sembra aver ottenuto questo scarabeo da un mercante misterioso che pare essere proprio il caro David, nipote di Abdullah e amico fraterno di Ramses.
Possibile? No. Nessuno della famiglia crede a questo imbroglio ed iniziano tutti ad indagare per scoprire chi si nasconde dietro a questo trafficante – truffatore.
Le indagini non portano a risposte immediate, e il gruppo si trasferisce in Egitto, ma anche lì il nome di David è conosciuto come colui che sta vendendo la collezione privata di Abdullah.
Cosa si cela dietro a questo intrigo? Perché è stato preso di mira proprio David? E cosa può fare Ramses per aiutarlo?
Tra gli scavi presso Zawyet el-Aryan, l’incontro con vecchi amici e l’arrivo di nuovi personaggi, continua anche l’intensa e infinita storia d’amore tra Ramses e Nefret, incapaci di aprire i loro cuori…


Commento: Il flagello di Horus (uscito anche con il titolo Amelia Peabody e il falso scarabeo) è l’undicesimo libro (su 18, ma solo 12 sono arrivati in Italia) della saga su Amelia Peabody creata da Elizabeth Peters. Ho letto tutti i dieci precedenti (qui si possono leggere la recensione di La maledizione di Nefertiti, Il segreto della tomba d’oro, Pericolo nella Valle dei Re e Il papiro insanguinato) e continuo con la mia opinione molto negativa di Elizabeth Peters come scrittrice. Le trame sono molto complicate e molto poco spiegate (anche se questa ha un po’ più di senso rispetto alle precedenti). La storia si regge più sulla storia d’amore tra Ramses e Nefret che sul giallo in sé e per sé, anche se devo ammettere che la sta tirando troppo per le lunghe e alcuni comportamenti stanno diventando ridicoli e incomprensibili.


Illustrazione di Ramses

La tomba ora inaccessibile:
La tomba su cui compiono gli scavi Emerson e la sua famiglia è oggi inaccessibile.
Dal 1960, infatti, gran parte dell’area vicino a Zawyet El Aryan è stata limitata all’uso come base militare. L’accesso alle due piramidi (quella a strati – presso cui lavora Emerson – e quella nord) è stato limitato dal 1964. Non sono consentiti scavi, la necropoli originale è sovrastata da bungalow militari e il pozzo della Piramide incompiuta sarebbe stato utilizzato impropriamente come discarica. Le condizioni di entrambi i pozzi funerari sono incerte e molto probabilmente disastrose. 


La tomba ai tempi degli Emerson

When I Was Twenty-One and You Were Sweet Sixteen:
A pag. 239 è scritto: “Ci godemmo un piccolo concerto, con tutte le vecchie canzoni che amavamo e alcune delle più recenti, cantate nelle music hall e nei teatri. Quell’anno andava di moda When I was twenty and you were sweet sixteen.
Ecco, questi sono i piccoli dettagli che mi incantano.
Questo brano fu scritto Egbert Van Alstyne (musica) e Harry Williams (parole). Fu pubblicato nel 1911, ma la sua versione più celebre risale al 1912. 

Per ascoltarla:

Il seguito introvabile:
Il flagello di Horus è seguito da Il fulmine di Sethos, uscito nel 2011 in Italia, ma attualmente introvabile (sebbene esista sia un’edizione della casa editrice NORD che una tascabile della TEA).
Sono assai dispiaciuta, perché il finale de Il papiro insanguinato lascia in sospeso la love story tra Ramses e Nefret (come detto la cosa più interessante della saga) e spero di trovarlo presto.
Vi terrò aggiornati!

Complessivamente si tratta di un romanzo migliore dei precedenti, meglio costruito e con maggior senso narrativo. Rimango comunque scettica sullo stile, che troppo spesso lascia solo intuire e mai capire quello che accade.

Letto: 26 ottobre – 8 dicembre 2022

Voto: 6 al libro, 3 allo stile o alla traduzione, 6 alla copertina, 0 alle case editrici che comunque, se iniziate una saga, finitela!

Stelle mozzafiato: ***

Recensione in arrivo: Il dono di Johanna Lindsey

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