giovedì 21 marzo 2024

#Libri 'Jane e l'arcano di Penfolds Hall', quinta avventura de Le indagini di Jane Austen scritte da Stephanie Barron, tra riti massonici, diari segreti e intrighi politici

Jane e l’arcano di Penfolds Hall
(#05 della serie Le indagini di Jane Austen)

di Stephanie Barron

Dati tecnici:
Titolo originale: Jane and the Stillroom Maid
Traduzione: Alessandro Zabini
Casa Editrice: TEA
Collana: Narrativa TEA
Pagine: 309
Anno: 2000 (in Italia dal 2010)
Genere: giallo period – omaggio a Jane Austen 

Trama: Derbyshire, agosto 1806.
Jane Austen, assieme alla sorella Cassandra, alla madre e al cugino Mr Edward Cooper, si reca per qualche giorno nel Derbyshire, per evitare il contagio dalla pertosse che ha colpito la famiglia Cooper presso cui le Austen soggiornavano.
Mentre Mr Cooper, con l’amico Mr George Hemming, si delizia a pescare presso il fiume Wye, Jane Austen si inoltra lungo le colline circostanti per una piacevole passeggiata, che tanto piacevole, tuttavia, non si rivelerà.
Sulla cima di una collina Jane si imbatte, infatti, in un cadavere orribilmente dilaniato.
Turbata, torna immediatamente dal cugino per avvertire del drammatico ritrovamento. E da qui inizia una terribile avventura tra segreti, diari misteriosi, intrighi politici, rituali massonici e delitti silenziosi…
Con l’aiuto del Furfante Gentiluomo, Jane Austen tenterà di scoprire chi è il vero colpevole e nel frattempo si innamorerà del Derbyshire dove deciderà di far risiedere Mr Darcy in Orgoglio e Pregiudizio

Commento: Lo avevo promesso e l’ho mantenuto. Ho letto il quinto capitolo della serie a breve distanza dal quarto (senza far intercorrere 9 anni come mi era accaduto tra il terzo e il quarto!).
Il libro scorre via più velocemente dei precedenti, ma perdurano i miei dubbi su questa autrice… 

Falso storico:
Premettiamo che io non digerisco i falsi storici. E’ più forte di me. Non ce la faccio. Quindi questo romanzo fin dalla prima pagina della prefazione non può entusiasmarmi perché parte dall’assunto (mai comprovato) che nell’agosto del 1806 Jane Austen si sia recata per una settimana nel Derbyshire durante il suo soggiorno di otto settimane dal cugino.
La cosa assurda è che l’autrice porta questo romanzo (sbandierato come diario perduto di Jane Austen) come prova di questa ipotesi!
Comprendo che è tutto un teatrino, ma mi fa comunque il contropelo, perché non tutti lo comprendono e ci sarà qualcuno che sosterrà queste ipotesi come vere perché scritte in questo libro.


Molte scene del romanzo si svolgono a Chatsworth House,
residenza nel Derbyshire usata come Pemberley nello sceneggiato della BBC del 1996

Diario di Jane – reprise 
Riprendiamo in mano la questione ‘Diario di Jane’, di cui non mi stancherò mai di parlare.
Il ‘diario’ di questa avventura si apre con questa frase:
“Mr Edward Cooper, rettore di Hamstall Ridware, Steffordshire, e membro dall’All Souls College di Oxford, nonché devoto supplice del suo nobile patrono, Sir George  Mumps, e mio cugino di primo grado, era appassionato di inni…”.
Ora io mi domando: chi al mondo scriverebbe un diario del genere? Nessuno.
Il diario non si scrive così. E’ una forma letteraria che ha delle sue regole e dei suoi tempi e devono essere rispettati.
La Barron poteva decidere di non scriverlo sotto forma di diario, poteva dire che erano romanzi autobiografici segreti… ma se decidi di dire che è un diario, devi scriverlo seguendo le giuste regole. Altrimenti si crea una fortissima dissonanza tra l’autore (una fittizia Jane Austen) e il lettore.


Mr Edward Cooper, pastore anglicano reso,
in contrapposizione con i pii massoni,
come pedante, noioso e quasi vile.

La massoneria – Luci e ombre
Il romanzo è da leggersi anche come un elogio alla massoneria, che ho trovato molto fuori luogo per l’argomento trattato, nonché molto fastidioso. Si legge a pag. 47: “Le logge massoniche erano parte della vita sociale dei villaggi di campagna, luoghi d’incontro per i gentiluomini e fulcro delle opere caritatevoli, tanto da poter rivaleggiare con la Chiesa”. O ancora: “Immaginare un medico maniscalco che incitava l’opinione pubblica contro un’istituzione tanto stimata forzava i confini del credibile”. E per concludere: “Da tempo i massoni sono considerati pilastri di rispettabilità. (…). Far parte della massoneria significa essere individui onesti e caritatevoli”.

Ovviamente non condivido nessuna di queste asserzioni.
Ma l’assurdo è: come può condividerle Jane Austen (e quindi Stephanie Barron)? Perché scrivo questo? Perché a pagina 302 si legge:
“Tivey non era un iniziato e non conosceva abbastanza bene i rituali per imitare alla perfezione l’esecuzione di un traditore…”.

Quindi i massoni sono vendicativi e pronti a uccidere in maniera selvaggia e truculenta chi tradisce la loggia, ma il cattivo è Tivey che ha cercato di denunciarli?
Non penso che si debba aggiungere altro.


Che rituali si celano dietro alla massoneria?
E perché giustificarli?
In una serie in cui non si giustifica un delitto perpetrato
perché ordinato per la sicurezza nazionale (vedi Jane e lo Spirito del Male)?

Curiosità – I bullmastiff
A pagina 126 si legge: “… stavano arrivando al passo tre cavalieri e alcuni grossi cani, apparentemente bullmastiff”.
Ecco un altro esempio di errore storico (o falso storico).
Il bullmastiff è una razza canina inglese di tipo molossoide, ottenuta da allevatori al fine di selezionare un cane estremamente adatto alla guardia. Fu riconosciuto come razza nel 1924!
Più di cento anni dopo lo svolgersi degli eventi!
Quando Jane Austen scrisse il suo ‘diario’ come poteva conoscerli?

Complessivamente il libro, nonostante le gravi lacune, scorre via abbastanza velocemente. Come detto, ho mal digerito le lodi fuorvianti sulla massoneria (al riguardo suggerisco la lettura de La valle della paura di Sir Conan Doyle).
Il sesto capitolo della serie è mancante nella mia libreria e cercherò di recuperarlo per proseguire la collana, anche se non mi entusiasma e non condivido neppure uno dei valori nascosti esaltati dall’autrice. Reputo stucchevole anche la platonica storia d’amore con il Furfante Gentiluomo.

Consigliato, come gli altri, agli amanti di Jane Austen che non si fanno troppi problemi di stile e di dissonanze. Nulla più.

Letto: 23 febbraio – 9 marzo 2024

Voto: 6 al libro; 4 a Stephanie Barron, 2 all’elogio della massoneria, 6 alla copertina.

Stelle mozzafiato: **½  

Recensione in arrivo:
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