Dati tecnici:
Titolo originale: Friday’s Child
Traduzione: Cecilia Vallardi
Casa Editrice: Astoria
Collana: Astoria / Vintage
Pagine: 404
Anno: 1944 (in Italia dal 1988, la mia edizione è del 2023)
Genere: period regency
Trama: Reggenza, Inghilterra (Londra, Bath)
Il giovane Lord Sherigham è in crisi. Ha bisogno di ottenere la propria eredità, ma un vincolo del testamento gli impone di sposarsi o dovrà aspettare fino ai 25 anni.
Convinto del proprio fascino si propone all’Incomparabile Isabella Milborne, sua amica d’infanzia. Ma viene rifiutato.
Sconfortato, decide di sposare la prima donna che incrocerà nel suo cammino. E destino vuole che appena uscito di casa si imbatta nell’inesperta Hero Wantage, altra sua amica adolescenziale, in procinto di andare a Bath per diventare istitutrice.
Sherry le fa la sua proposta bizzarra e sorprendentemente Hero accetta.
Per i novelli sposi inizia una Stagione ricca di guai, incomprensioni, duelli e scandali, fino a quando Hero, sconvolta al pensiero di portare sciagura al marito, decide di lasciarlo e di scappare solo con un canarino e un orologio da salotto sotto al braccio…
Commento: Friday’s Child (1944) era già arrivato in Italia nel 1988 con il titolo Una ragazza per bene (BUR). Astoria lo ripropone oggi con una traduzione molto più fresca e minuziosa curata da Cecilia Vallardi (cliccare qui per l’intervista in esclusiva alla traduttrice). Con gioia mi accingo a rileggerlo e ringrazio Astoria per avermi fatto pervenire la copia in anteprima.
Libro preferito della Heyer… e di Norma Samuelli.
Nella biografia The Private World of Georgette Heyer (1984) di Jane Aiken Hodge è riportato che Una ragazza adorabile fosse il libro preferito della Heyer. Nel saggio si specifica anche che la Heyer avesse conservato solo una lettera da parte dei propri ammiratori, arrivatale dal 1963 con mittente una certa Norma Samuelli. Ella era stata per dodici anni prigioniera politica rumena ed era riuscita a mantenere se stessa e le sue compagne di prigionia sane di mente raccontando e riraccontando proprio la trama di Una ragazza adorabile.
Ecco un brano della lettera:
“Nel 1948, un anno prima del mio arresto, avevo letto Una ragazza adorabile e dal momento che ho una memoria molto sviluppata sono stata in grado di raccontarlo alle mie compagne di cella praticamente parola per parola. I Suoi personaggi sono stati in grado di risvegliare sorrisi, anche quando i cuori erano pesanti, gli stomachi vuoti e il futuro davanti a noi davvero scuro”.
La Samuelli una volta libera si rifugiò negli Stati Uniti, da dove scrisse la lettera.
Georgette Heyer, Una ragazza adorabile e Shakespeare
A pag. 73 la protagonista riferisce che il suo insolito nome, Hero, è tratto da Shakespeare, ma non specifica l’opera.
Per chi se lo chiedesse durante la lettura, Hero è il nome di una delle protagoniste della commedia Molto rumore per nulla: figlia di Leonato, rappresenta il candore delle virtù femminili. Il nome rimanda alla mitologica Ero amata da Leandro.
Ma il legame con Shakespeare di Una ragazza adorabile non si ferma qui.
Georgette Heyer, infatti, durante la stesura, aveva intenzione di intitolare il libro Cophetua, dalla ballata del XVI secolo sul re africano Cophetua e la mendicante Penelophon. La parola Cophetua era diventata sinonimo di “uomo che si innamora di una donna e la sposa all’istante”. La storia sarebbe stata familiare a chiunque fosse cresciuto con Shakespeare come lo era Heyer, poiché il Bardo allude al racconto in molte delle sue opere. Sfortunatamente, però, né il suo editore né il suo agente pensavano che Cophetua fosse un titolo adatto alla vendita, quindi la Heyer lo cambiò in Friday’s Child e fu accettato all’istante.
in un dipinto di Edward Burne-Jones
Spiccioli di storia – Letty Lade
A pag. 263 Sherry, in seguito ad un’azione sventata della moglie, esclama irato: “Tutti i gonzi della città ridacchiano pensando che siate dissoluta come Letty Lade!”.
Chi era Letty Lade? E perché un accostamento di Hero a questa donna poteva essere così negativo?
Indago e scopro che Letty Lade nata Derby (o Smith) era una donna di dubbie origini (forse una domestica in un bordello), che dopo essere stata legata al bandito John ‘Jack’ Rann, divenne l’amante del duca di York. Abbastanza presto, tuttavia, il suo aspetto – e il suo posto su un cavallo e le sue capacità di guida – attirarono l’attenzione del baronetto John Lade, uno dei più cari amici di Re Giorgio IV. I due si sposarono nel 1787.
L’episodio citato in Una ragazza adorabile è lo scandalo della scommessa di cinquecento ghinee fatta da Letitia Lade su una corsa di otto miglia contro un’altra donna.
Complessivamente si tratta di un romanzo gustoso e leggero, ironico e ricco di personaggi secondari che rubano la scena a Hero (troppo ingenua e sciocca) e Sherry (troppo privo di spessore). Tra tutti spicca il tenebroso George Wrotham, perdutamente innamorato dell’Incomparabile Isabella e pronto a sfidare chiunque a duello.
Consigliabile a tutti coloro che amano Georgette Heyer, anche se io non lo nominerei mai come il suo miglior regency (per me sul podio rimangono La carta vincente, Venetia e Gli inganni del cuore).
Letto: 27 aprile – 26 maggio 2023
Voto: 7 ½ al libro, 8 a Georgette Heyer, 8 alla copertina, 8 alla traduzione di Cecilia Vallardi, 10 ad Astoria per far tornare vivi questi capolavori che altrimenti andrebbero dimenticati…
Stelle mozzafiato: ****
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