Patricia Brent, Zitella
di Herbert G. Jenkins
Dati tecnici:
Titolo originale: Patricia Brent, Spinster
Traduttrice: Federica Alessandri
Casa Editrice: Elliot
Collana: Manubri
Pagine: 247
Anno: 1918 (??? in Italia, la mia edizione è del 2016)
Genere: commedia umoristica, romance umoristico anni Dieci
Patricia Brent, 24 anni, vive in una
pensione nella capitale inglese assieme ad un variopinto gruppo di persone.
Lavora come segretaria per un politico in ascesa (ma con scarso fuoco dal
pulpito – non è certo paragonabile ad un giovane William Lamb, vissuto cento
anni prima). La sua vita si divide tra il lavoro e la pensione, con sporadiche
passeggiate al parco e le vacanze estive programmate come ogni anno. Non ha
molti stimoli per migliorare la sua esistenza. In attesa, tra l’altro, che il
conflitto mondiale arrivi a termine.
Tutto cambia, però, un giorno, quando,
scendendo le scale per andare in sala pranzo sente due delle pensionanti più
pettegole del dormitorio che sparlano di lei alle sue spalle, definendola
‘zitella’ e dandole addirittura 26 anni!
Patricia, vittima di un incontrollabile
rigurgito d’orgoglio, dichiara quindi quella sera a cena, di non aspettarla
l’indomani, perché dovrà uscire con “il suo fidanzato”.
La bomba era stata lanciata, ma di certo
Patricia non si attendeva che avrebbe avuto ripercussioni così pazzesche sulla
sua vita. Difatti non solo tutti i pensionanti cercano di strapparle
informazioni su questo ‘fidanzato’ misterioso, ma alcuni decidono addirittura
di seguirla di nascosto fino al ristorante dove ella aveva detto che sarebbe
andata.
Allibita da tale comportamento e non
sapendo cosa fare, Patricia Brent si siede quindi al tavolo dell’unico uomo da
solo presente al ristorante, il militare Peter Bowen (e per fortuna che era un
militare, perché Patricia aveva detto che era appena tornato dalla guerra dopo
una leggera ferita). Da quel momento iniziato per Patricia (e per Lord Peter)
una serie infinita di inganni, bugie, messinscene e chi più ne ha più ne metta,
tutte recitate per i pensionanti sempre più curiosi, affettuosi e speranzosi,
ma con ripercussioni su tutti i personaggi dell’opera (compreso il povero
politico alle prese con discorsi sul granturco, sui topi e su tutto quello che
gli capita di incontrare).
Patricia Brent
Commento: Patricia
Brent, Zitella mi è stato consigliato da un’amica (ammetto candidamente di non
aver mai sentito nominate l’autore prima della nostra chiacchierata: l’inglese Herbert
G. Jenkins, che ho scoperto essere anche un editore oltre che un autore di
storie per lo più molto umoristiche), definendomelo una divertentissima
commedia. Il libro non ha deluso le mie aspettative ed ho trovato esattamente
quello che mi ero immaginata.
Un delizioso sguardo sull’Inghilterra sul
finire degli Anni Dieci, lontana però dall’aristocrazia narrata da Downton Abbey (anche se la famiglia di
Lord Peter potrebbe tranquillamente partecipare ad una serata dai Crawley,
specialmente Tanagra Bowen, la sorella di Peter), ma focalizzandosi sul ceto
medio e sulle sue speranze a volte
impossibili da realizzarsi.
Il personaggio di Patricia è forse troppo
schematico e complessivamente poco approfondito, ma essendo il romanzo scritto
da un uomo è verosimile che non riesca ad entrare a tutto tondo nella mentalità
di una donna (anche se bisogna lodarne i tentativi).
Si tratta di un romanzo leggero e
divertente, da leggere con un pizzico di curiosità intellettuale per
comprendere tante piccole dinamiche dell’epoca. Peccato, però, la mancanza
totale di note (una scelta editoriale sempre più diffusa, che però lede
moltissimo a volte la comprensione di un testo). Il romanzo è stato pubblicato
nel 1918 ed è impregnato di storia e politica contemporanea inglese (non solo
la Grande Guerra, ancora in corso, ma anche tanti, innumerevoli dettagli sulla
vita sociale a Londra e in campagna). Delle note che spiegassero i riferimenti
evocati dai vari personaggi avrebbe aiutato maggiormente la comprensione della
lettura.
Immagini dell'edizione spagnola
Faccio un esempio. A pag. 141 Tanagra
Bowen si rivolge a Patricia Brent con queste parole: “Siamo proprio noiosi, non è vero? Credo che non esistano al mondo tipi
più insistenti dei Bowen. Il ragno della leggenda di Roberto di Scozia non è
niente, al confronto”. Chi non conosce la storia in questione, avrebbe
difficoltà a comprendere il senso di questa frase. Il riferimento è a Robert
the Bruce (Roberto I di Scozia) che nel 1306-1307, nella sua lotta contro
l’Inghilterra, si nascose in una grotta per alcuni mesi. Qui osservò un ragno
che tentava di fare una tela sulla parete. Una, due, tre volte. Infine, il
ragno riuscì nella sua impresa. Fissandolo, Robert the Bruce trovò la forza di
rialzarsi e di affrontare nuovamente gli inglesi al motto: “If you don’t succed, try, try, try again” (Se non riesci, prova,
prova, prova ancora).
Di collegamenti simili ce ne sono
moltissimi disseminati un po’ ovunque ed avrebbe fatto piacere cogliere
elementi storici, leggendari o politici che non si conoscono.
Robert the Bruce e il ragno
Consigliato a tutti coloro che vogliono passare qualche ora in allegria, sognando il principe azzurro.
Letto: 16
aprile – 04 maggio 2018
Voto: 7
½ al libro; 7 alla casa editrice per portato il libro in Italia dopo quasi un
secolo (anche se si meriterebbe un 6 scarso per non aver arricchito il testo
con le note); 7 alla copertina, graziosa e elegante
Stelle mozzafiato: ****
WOWWWWWWWWWWWW Diletta, bellissima recensione, non nel senso se ti è piaciuto o meno, ma per la giusta osservazione riguardo alle note e bellissima la spiegazione della leggenda ( che non conoscevo ) !
RispondiEliminaIo ...essendo più ignorante in materia, non ho neanche pensato alle note aggiuntive leggendo il libro.Ora però, grazie alla tua recensione, mi rendo conto che sotto certe battute e citazioni, c'è molto più significato di quello che attrbuiamo alle righe lette !...eh ..ora mi dispiace tantissimo che non ci siano note ...Sarebbe stato molto più bello ed interessante.
Anche perché il romanzo è divertente ( a parte una piccola sezione centrale che mi è risultata un po' piatta e priva di colpi di scena ), ma a fine lettura qualcuno potrebbe obbiettare che il romanzo è simpatico, ma insulso ...invece no...Ci sono citazioni e fatti storici interessanti, che chi come me, essendo meno ferrato su certi argomenti, non potrà percepire e gustare.
GRAZIE MILLE, UN BACIONE DILETTA CARA !!!
Grazie Tiziana! La storia del ragno la conoscevo perché sono stata in Scozia tante volte, ma molti altri collegamenti (specialmente politici) non li sapevo. Qualcosa sono andata a controllare on-line, qualcosa mi sarà proprio sfuggito! Grazie per il consiglio letterario! Sono stata molto soddisfatta :D
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