La famiglia Kuragin (Kuragin #01)
di Constance Heaven
Dati tecnici:
Titolo originale: The house
of Kuragin
Traduzione: Marina Bianchi
Casa Editrice: Mondadori
Collana: Oscar Mondadori n. L 135
Pagine: 214
Anno: 1972 (in Italia dal 1973)
Genere: period romance
Trama:
Inghilterra - Russia, 1819.
Amaryllis
‘Rilla’ Weston ha 21 anni. Il padre è morto suicida da poco, lasciando la
famiglia con gravi problemi economici. Rilla, maggiore di quattro fratelli,
decide di portare aiuto alla madre accettando il lavoro come insegnante di
inglese per il bambino di una ricca famiglia russa, sebbene molto la spaventi
di questo lungo viaggio attraverso tutto il continente.
Tra segreti svelati e faide mai dimenticate, la storia mostra anche come sta cambiando l’atmosfera nella Russia zarista di inizio Ottocento…
Commento: La famiglia Kuragin è il primo della trilogia dedicata alla Russia zarista da Constance Heaven, di cui avevo già apprezzato I fuochi di Glenlochy e Il signore di Ravensley, e anche in questa occasione sono rimasta affascinata per la sua accuratezza storia e la sua capacità di trasportare il lettore in luoghi sempre nuovi e affascinanti, tanto che alla fine del romanzo sembra di essere stati realmente nella residenza di campagna dei Kuragin.
Chi
è Constance Heaven:
Constance
Heaven (1911-1995) è stata un’autrice di romanzi period romance molto in auge tra gli Anni Settanta e Ottanta (prima
aveva fatto l’attrice) e, dopo aver vinto nel 1973 il premio Romantic Novel of the Year proprio con La famiglia
Kugarin, è divenuta presidente della Romantic
Novelists’ Association dal 1981 al 1983.
Come
stile, ha una scrittura forte e appassionata, ricca di dettagli e di
approfondimenti, che denotano un profondo studio delle terre che va a
raccontare. Il dettaglio più stuzzicante (che avrebbe meritato almeno una nota
altrimenti di vera difficile comprensione) è quello dei cani che vivono ad
Arachino…
I Borzois, i cani dello Zar:
A
pagina 187 infatti si legge, in occasione di una giornata di caccia ad Arachino
a cui partecipano vari ospiti: “Simon e i
garzoni delle scuderie erano già partiti con la muta dei borzois, ma molti
ospiti avevano portato con loro i propri cani favoriti”.
Può
sembrare una frase buttata lì senza una particolare ragione, ma invece ha un
significato importantissimo.
Infatti
i borzois (noti in Italia anche con
il nome di levriero russo) non sono
cani qualsiasi, ma i cani preferiti dagli Zar. Essi venivano allevati nelle
dimore imperiali (il Granduca Nikolaj Nikolaevič ne possedeva centinaia), e non
poteva essere acquistato ma solo donato dagli Zar. Il fatto che i Kuragin ne
avessero un muta significava quanto gli Zar avessero una profonda stima di
questa famiglia e la tenessero in palmo di mano.
NB
Con la caduta degli Zar il numero dei levrieri russi in Russia calò
drasticamente, ma i nobili in fuga dalla rivoluzione riuscirono comunque a
salvarli e ad esportarli nel resto d'Europa, garantendo così la sopravvivenza
della razza.
#UnescoBook
Sebbene
la stragrande maggioranza del libro si svolga a Arachino e nella campagna
limitrofa, alcuni capitoli sono ambientati a San Pietroburgo (nel libro
chiamata solo Pietroburgo), che affascina Rilla “per la sua magnificenza, le sue ampie strade, i suoi palazzi verdi e
bianchi che sorgevano lungo la Neva. La meraviglia di questa città fatta di
acqua e di cielo mi tolse il fiato” (pag. 22).
Il
libro si può quindi ascrivere nella categoria #UnescoBook, ovvero quei romanzi
che trasportano in siti Patrimonio dell’Umanità. Infatti il Centro Storico di
San Pietroburgo è entrato in Lista nel 1990. Definita la ‘Venezia del Nord’, la
città “concilia i diversi stili barocco e
neoclassico puro, come si può vedere nell'Ammiragliato, nel Palazzo d'Inverno,
nel Palazzo di Marmo e nell'Ermitage”.
Complessivamente
si tratta di un romance ben scritto,
approfondito, con molti intrecci e personaggi ben delineati. Forse la parte più
debole è proprio la storia d’amore, con il personaggio di Andrei troppo
scivoloso tra le mani.
Dolcissimo
Paul e granitica la zia Vera, che, pur comparendo, pochissimo lascia il segno.
Ambientazione
originale e molto affascinante
Consigliato a tutti coloro che vogliono leggere una storia d’amore fuori dai soliti schemi, ma custodendo comunque un po’ della Vecchia Inghilterra.
Letto: 03-19 maggio 2021
Voto: 7 al libro, 7 ½ a Constance Heaven per gli approfondimenti, 8 alla copertina di Karel Thole, 4 alle case editrici moderne (toc toc… ma vi potreste ricordare che ci sono queste autrici bravissime, anziché pubblicare solo l’attuale spazzatura?)
Stelle mozzafiato: ****
Recensione in arrivo: La stirpe degli Astrov (Kuragin #02)
di Constance Heaven
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