martedì 15 luglio 2025

#Libri 'Hank Zipzer e il peperoncino killer', sesta 'sprintosa' avventura della serie creata da Henry Winkler tra enchiladas, scambi culturali e l'eco di 'Happy Days'!

Hank Zipzer e il peperoncino killer
(#06 della serie Hank Zipzer il superdisastro)

di Henry Winkler e Lin Oliver

Dati tecnici:
Titolo originale: Hank Zipzer 6: Holy Enchilada!
Traduttore: Sante Bandirali
Casa Editrice: Uovonero
Collana: Hank Zipzer il Superdisastro 
Pagine: 202
Anno: 2004 (in Italia dal 2015 – la mia edizione è del 2018)
Genere: romanzo per bambini


Trama: Primi Anni Duemila. New York.
C’è grande fermento nell’aria. E’ in arrivo la Giornata Multiculturale e la famiglia Zipzer è stata scelta per ospitare Yoshi, bambino giapponese in visita a New York con il padre, il signor Morimoto, preside della scuola di Tokyo con cui è gemellata la Scuola Primaria 87, dove  studia Hank.
La signora Zipzer si mette a rifare la tappezzeria dei bagni, il signor Zipzer freme per mostrare la sua collezione di matite automatiche, mentre Hank spera di rendere indimenticabile il soggiorno del suo nuovo amico d’oltreoceano.
Scoperto che Yoshi ama il chili, decide di fare delle enchiladas messicane piccanti per il Pranzo Multiculturale, cucinando insieme ovviamente agli amici Frankie e Ashley.
Ma non tutto va come Hank vorrebbe, perché la ricetta non è così semplice da leggere e…

Commento: Hank Zipzer e il peperoncino killer è il sesto (su 17 ma solo 13 al momento tradotti in italiano) romanzo della serie dedicata a Hank Zipzer, bambino dislessico dal gran cuore ma con grandi difficoltà di apprendimento, creato da Henry Winkler (sì, proprio lui, l’amatissimo Fonzie di Happy Days) per raccontare la sua difficile esperienza da dislessico sui banchi di scuola.
Sulla scia dei precedenti (qui le recensioni di Hank Zipzer e il giorno dell’iguana, Hank Zipzer e i calzini portafortuna e Hank Zipzer – Una gita ingarbugliata), il romanzo scivola via veloce, regalando divertimento e allegria, e invogliando i lettori a conoscere sempre più le avventure dei giovani, amatissimi protagonisti.
Lo stile si conferma appassionante, anche nel raccontare semplice routine quotidiana di bambini di dieci anni, e le illustrazioni sono adorabili.


Una nota per il maestro Rock
In questo romanzo mi è piaciuto particolarmente il maestro Rock, l’insegnante di musica di Hank (colui che per primo, nei romanzi precedenti, ha compreso i problemi di dislessia del piccolo Zipzer e che ha fatto in modo che Hank ricevesse le cure appropriate). Con sensibilità e attenzione costante, dimostra come dovrebbe essere un maestro, in questo mondo moderno in cui questa professione viene fatta sempre più spesso per avere un posto fisso piuttosto che per amore verso i bambini e il desiderio di educare.

Il primo episodio accade in classe. Gli studenti stanno preparando uno striscione per accogliere Yoshi. Nick McKelty (il bulletto della classe) prende pesantemente in giro Hank per la sua difficoltà nello scrivere i caratteri giapponesi. Prima che Hank possa reagire, interviene il maestro Rock dicendo “In questa stanza non ci si prende gioco di nessuno”. (pag. 59)
McKelty continua a ironizzare su Zipzer e il signor Rock gli prende il pennello e lo invita a lasciare l’aula. “Quando la smetterai di deridere gli altri, sarai il benvenuto”. (pag. 60)
Se i bulli venissero educati a dieci anni, come fa il signor Rock, anziché lasciar correre e voltarsi dall’altra parte, come fanno troppo spesso i maestri moderni per non assumersi responsabilità, allora forse la società diventerebbe migliore…


Il secondo episodio accade durante il Pranzo Multiculturale. Hank viene messo alle strette dagli adulti per spiegare per quale motivo non è riuscito a leggere bene la ricetta delle enchiladas piccanti, il che lo costringerebbe a rivelare i suoi problemi di apprendimento e difficoltà nel leggere le frazioni. Ma proprio mentre Hank sta per rivelare cosa era accaduto, spunta il signor Rock, gli mette un braccio attorno alle spalle (alla difesa verbale aggiunge un sostegno fisico) e dice: “Anche io ho dei problemi a leggere le ricette. Sono tutte schizzate di pomodoro, e macchiate di burro, e ricoperte di sugo, e non si riesce nemmeno più a leggere che cosa c’è scritto sulle pagine” (pagg. 180-181).
Il discorso viene abilmente spostato in aneddoti culinari delle signore e Hank è salvo. Nel ringraziarlo per il suo provvidenziale intervento, il signor Rock spiega: “Le tue diversità di apprendimento sono fatti tuoi, non loro. Ne parlerai a chi vorrai parlarne” (pag. 181).
Scena magnifica! E così illuminante…

Occhio all’omaggio ad Happy Days!
Mi ha divertito molto che nella lista che Hank stila per decidere cosa fare per far divertire Yoshi (Hank fa sempre un elenco di ‘Dieci cose’ per decidere come agire nelle situazioni che lo mettono in ansia) abbia inserito al punto 6. “Guardare vecchi episodi di Happy Days alla tele”.
Un piccolo omaggio alla serie cult che ha reso famoso in tutto il mondo l’autore Henry Winkler (e sul cui set ha sofferto non poco a causa della dislessia!).


La ricetta di Hank!
Al termine del romanzo è presente la ricetta delle deliziose (e sprintose) enchiladas preparate da Hank e i suoi amici per Yoshi.
Sinceramente viene davvero voglia di provarla e non è detto che nei prossimi giorni non ci proviamo davvero! Magari cambiando un paio di ingredienti (più difficili da trovare in una dispensa italiana rispetto ad una newyorkese), ma non ci preoccupiamo. Hank tiene a precisare che “i grandi chef cucinano con il cuore, quindi sentitevi liberi di aggiungere il vostro personale tocco creativo”.
Sono davvero tentata di metterci alla prova! #staytuned


Complessivamente si tratta di un libro divertente e gioioso, che fa nascere la voglia di proseguire con tutte le avventure successive. Consigliato a tutti i bimbi, per una lettura sana a coinvolgente (e super piccante!).

Il commento di mio figlio che ha letto il libro interamente a voce alta:
“Il libro mi è piaciuto molto e mi ha insegnato che, anche se un bambino ha dei problemi di apprendimento, può superare le difficoltà usando la creatività e l’intelligenza, come Hank quando prepara le enchiladas. Le scene che mi sono piaciute di più sono: il Pranzo Multiculturale durante il quale la signorina Adolf praticamente sviene per colpa delle salsicce di McKelty e quando Yoshi, il signor Morimoto, Hank e Papà Pete sono sul balcone di casa Zipzer a guardare il tramonto mangiando dei sottaceti croccanti. Il mio voto è 10 e lode”.


Letto: 11 giugno – 7 luglio 2025

Voto: 8 al libro (per il momento il mio preferito rimane Hank Zipzer e il giorno dell’iguana); 9 alle illustrazioni; 9 a Uovonero per aver portato in Italia questo piccolo capolavoro, 10 alle anchiladas piccanti.

Stelle mozzafiato: ***½  

Recensioni in arrivo: 
Il birichino di papà – I rampolli di Henny Koch
La spiaggia del delfino di Roberta e Sergio Grazzani
Cotillon di Georgette Heyer

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