giovedì 24 ottobre 2024

#Libri Penny (1948), avventura di Isobel St. Vincent tra situazioni surreali, linguaggio comico e... polli e galline

Penny
di Isobel St. Vincent

Dati tecnici:
Titolo originale: Penny Pullet 
Traduttore: Giovanni Antonucci
Casa Editrice: Fratelli Fabbri Editori
Collana: Nuovi Successi Mondiali n. 04 
Pagine: 102
Anno: 1948 (in Italia dai primi Anni Cinquanta)
Genere: romanzo per bambini, comico


Trama: Villaggio immaginario di Little-Hen-Coop.
La giovane pollastra Penny Pullet, commessa dell’ufficio postale, rimane scioccata durante le sue consegne mattutine. L’abitazione della notabile Madama Clarissa, infatti, è vuota. Non solo. Tracce evidenti di piume e stramazzi sono rinvenibili nell’abitazione.
Che fine ha fatto la gallina più elegante del villaggio? Con chi ha avuto la colluttazione? 
Veloce come il vento Penny si reca all’ufficio postale e si rivolge a Miss Berta, suo capo nonché sorella di Madama Clarissa, e lancia l’allarme.
In breve tempo tutto il villaggio viene a sapere della scomparsa e si avviano pronte ricerche per scoprire da chi è stata rapita e perché. 
Penny si mette in prima fila, desiderosa di aiutare Miss Berta e speranzosa di vivere un’impareggiabile avventura, bramata dal suo cuore coraggioso.
Tra inseguimenti, boy-scouts, saliti vertiginose e piloti avventati, infine si scoprirà che…

La cover dell'edizione inglese

Commento: Penny fa parte della collana Nuovi Successi Mondiali pubblicata da Fratelli Fabbri Editori negli Anni Cinquanta e di cui ho già recensito vari titoli, tra cui, solo per ricordarne alcuni, i magnifici Il tesoro della capraia e Storie su ordinazione. Il libro mi è stato, ovviamente, prestato da mia mamma, consigliandomelo come lettura per mio figlio Emanuele, perché scritto in maniera decisamente divertente e dalla trama giallo comica.
Le aspettative non sono state disattese. Il libro è stato esilarante e coinvolgente. Senza contare lo stile narrativo meraviglioso.
Ma andiamo a scoprire chi è Isobel St. Vincent.


Penny trova le piume di Madama Clarissa

Isobel St. Vincent
E’ assai difficile trovare informazioni su Isobel St Vincent, come spesso accade per gli autori di inizio e metà Novecento. Quello che si sa è che nacque a Londra, ma si trasferì in campagna molto giovane. Scrisse principalmente per bambini e ragazzi e le sue storie avevano spesso per protagonisti degli animali antropomorfi (come accade in Penny). Complessivamente ha scritto più di 25 titoli.
Durante la guerra lavorò per la Forestry Commission, un’esperienza che, a sua detta “non avrei mancato per nessuna cosa al mondo, perché dovevo essere a lavoro alle 7.30 del mattino e potevo vedere l’alba ogni singolo giorno”.
Oltre alla scrittura si dedicava all’allevamento di api e conigli e “gestivo da sola la mia affascinante casetta in stile antico”.


Il gallo Orpington
La vita in campagna ha sicuramente influenzato i temi e i personaggi delle sue storie, e così è accaduto, ovviamente, anche in Penny.
I vari protagonisti sono ispirati a varie razze di galline, con le loro caratteristiche precipue.
Un esempio? Il sergente Buff Orpington, rigido e severo, ma anche scrupoloso e comprensivo. Il suo motto è “Il dovere è dovere” (pag. 22).
La sua figura è ispirata al gallo Orpington, razza pesante di polli inglese creata nel 1886 da William Cook e che prende il nome dall’omonima città del Kent in cui è nata. È un pollo di corporatura molto grossa e pesante, dotato di un piumaggio ricco e soffice, presente in molte varietà di colore. È un animale docile e tranquillo, ma anche estremamente forte.


Il sergente Buff Orpington con Miss Berta e Penny

Le illustrazioni
Le splendide illustrazioni sono di Virginio Livraghi, uno dei pochi illustratori italiani specializzati in animali antropomorfi che lavorò anche nel Regno Unito (dove realizzò, tra l’altro, le illustrazioni dei racconti di Fratel Coniglietto scritti da Barbara Hayes). 
Nato a Dovera, provincia di Cremona, nel 1924, raggiunse il successo alla fine degli anni Quaranta partecipando alla realizzazione del film d’animazione La rosa di Bagdad. Fu proprio questo lavoro ad aprirgli le porte alla collaborazione con molte case editrici, compresa la Fratelli Fabbri.


Un'illustrazione di Fratel Coniglietto firmata Livraghi

Complessivamente il libro mi è piaciuto molto. Porta a ridere da soli per i suoi dialoghi assurdi e comici. Linguaggio meraviglioso, moderno ma al tempo stesso ricco di sfumature. Adattissimo per delle prime letture.

Il commento di Emanuele:
“Questa storia è molto comica e mi è piaciuta per un motivo: c’è un bel lavoro di squadra di Penny, Sid, i tre scouts, Berta, il Sergente e tutti gli altri. Inoltre è avventuroso e misterioso (per Clarissa che è sparita). I miei personaggi preferiti sono Sid, Penny, Berta e il Sergente. La mia scena preferita è quella finale, quando Miss Berta e il Sergente Orpington vanno fuori a fare una passeggiata nel fresco e nel buio delle stelle, dopo aver risolto il mistero. Il mio voto è 10 e lode”.

Letto: 11 settembre 2023 – 9 ottobre 2024

Voto: 8 al libro; 9 alla Fratelli Fabbri Editori per aver portato questi meravigliosi gioielli in Italia, 7 alla copertina, 7,5 alle illustrazioni interne

Stelle mozzafiato: ****

Recensioni in arrivo: 
La banda della Primula Rossa della Baronessa Emma Orczy
Hank Zipzer e i calzini portafortuna di Henry Winkler e Lin Oliver

3 commenti:

  1. Questo tipo di libri mi è particolarmente caro perché sono stati parte integrante della mia vita sin dalla mia più tenera età.
    Ciò ha influito talmente tanto sulla mia percezione del piacere estetico di illustrazioni per ragazzi, anche antropomorfe, che (forse dimostro di esser rimasta per certi versi legata troppo alla mia bella infanzia!) all'età di circa 30 anni comperai PER
    ME, affascinata dalle illustrazioni, una serie di 4 libriccini illustrati sulle avventure di una comunità di Topolini di campagna nello svolgersi delle 4 stagioni!!
    IL MIO DOLORE PIÙ GRANDE??? I miei nipoti i non li hanno mai neppure guardati i miei libri !!!

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    1. Questi libri sono dei piccoli capolavori dimenticati. Le nuove generazioni, ahimé, non sono educate alla lettura e alla conoscenza. Bisogna assolutamente far riscoprire questi gioielli...

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  2. Io HO proprio un libriccino di Fratel Coniglietto risalente ai primi anni '50 che ho sempre custodito con cura!!!

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